Fossano – Con l’accusa di furto aggravato sono stati rinviati a giudizio due cittadini di origine romena, V. M. C. e D. C. (attualmente detenuto per altro); secondo la Procura sarebbero loro gli autori del furto avvenuto il 15 maggio 2022 all’interno del locale spogliatoio riservato ai dipendenti di un bar pasticceria di Fossano. Magro il bottino dei due ladri, che avrebbero fatto in tempo a forzare la serratura di due armadietti impossessandosi di poche decine di euro e alcune carte bancomat, peraltro subito bloccate dopo che una dipendente li aveva visti allontanarsi dal luogo del delitto e aveva dato l’allarme. La commessa che era alla cassa uscì in strada e li rincorse, aiutata da un militare dell’Esercito che passava di lì. V. M. C. venne fermato alla stazione, ma la perquisizione eseguita dai Carabinieri diede esito negativo. Mentre erano in corso gli accertamenti, il suo telefono continuava a squillare: all’altro capo c’era D. C. che una delle dipendenti aveva riconosciuto a causa del tatuaggio che aveva su un braccio. Sembra che i due siano entrati nello spogliatoio dal portone che si trovava su una via laterale e che dava su un cortile interno: su quel cortile affacciava la porta dello spogliatoio. La dipendente che vide i due uomini nel cortile aveva chiesto se avessero bisogno di aiuto ma quelli scapparono. Dall’istruttoria è emerso che i due sarebbero riusciti a entrare all’interno del cortile attraverso il cancello elettronico sulla via laterale da cui era appena uscita un’altra dipendente: “Avevo il permesso per uscire prima – ha riferito la donna -, avevo preso la mia roba nello spogliatoio ed ero uscita da quel cancello laterale. Nella via c’erano due persone ma non gli ho dato peso. Il portone è automatico e se non si chiude completamene può essere bloccato e riaperto. Non ricordo se, quando mi sono allontanata, il portone fosse completamente chiuso”. Dei due uomini la signora ricordava che uno era alto con maglietta chiara e pantaloncini e un tatuaggio che copriva tutto il braccio fino al polso. In aula l’uomo ha però mostrato i suoi tatuaggi visibili su entrambe le braccia. L’udienza proseguirà il 22 febbraio.