Cuneo – Si è concluso con un’assoluzione e una condanna il processo a O. C. l’uomo che il 30 aprile 2021, dopo aver tamponato da dietro l’auto che lo precedeva mentre era in coda al semaforo di corso Nizza all’altezza della farmacia Salus, avrebbe rivolto insulti e minacce ai due agenti intervenuti sul luogo del sinistro strappando dalle mani di uno dei due i fogli del verbale che stavano redigendo. Verso le 20 l’auto di una giovane venne tamponata mentre era ferma al semaforo; l’uomo che scese dal veicolo che l’aveva urtata voleva lasciarle il numero di telefono per regolare la faccenda il giorno dopo, ma viste le rimostranze della ragazza per quella strana condotta, l’imputato si allontanò imprecando per andare al bar Montecarlo dall’altra parte della strada. La giovane allarmata da quel comportamento chiamò il padre che arrivò poco dopo e chiese l’intervento della Polizia. “Mentre raccontavamo il fatto agli agenti lui tornò con una bottiglia in mano – ha raccontato la ragazza in aula -, era agitato e mentre parlava con gli agenti strappò i fogli dalle mani di uno dei due, poi si diresse verso l’auto e diede un pugno sul cofano”. Padre e figlia vedendo che la situazione era particolarmente agitata si misero in disparte e non sentirono le frasi che l’uomo avrebbe rivolto agli agenti: “Mi disse che se fossimo andati in carcere io e lui, per me finiva male – ha riferito uno dei poliziotti costituiti in giudizio -, aggiungendo che non ero nessuno e non rappresentavo nessuno”. “Io e mia figlia eravamo in disparte e non abbiamo sentito cosa dicevano – ha detto al giudice il padre della ragazza – ma dall’altra parte della strada c’erano altre persone”. Dopo aver riportato la situazione alla calma, gli agenti fecero compilare il Cid e poi procedettero con la denuncia dell’uomo. A conclusione dell’istruttoria il pubblico ministero ha chiesto la condanna a nove mesi di reclusione per l’imputato, conclusione condivisa dalla parte civile che ha chiesto un risarcimento per la parte offesa, mentre l’assoluzione è stata chiesta dalla difesa poiché nessun testimone era stato portato in aula a confermare le parole ingiuriose che sarebbero state dette dall’imputato. Una richiesta di assoluzione per oltraggio accolta dal giudice che però ha condannato l’uomo a sette mesi di reclusione per aver strappato i fogli che l’agente stava scrivendo, riconoscendo ai pubblici ufficiali un risarcimento di 500 euro.