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Domenica 22 dicembre 2024

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Fondazione Crc, è tempo di nomine da parte di enti e Comuni

Venti i consiglieri che dovranno essere nominati dal territorio, alcuni con regole nuove, poi il cda e il presidente

La Guida - Fondazione Crc, è tempo di nomine da parte di enti e Comuni
Cuneo – Prima di far partire le lettere, cosa che avverrà entro fine gennaio, indirizzate ad enti e associazioni che dovranno designare i propri rappresentanti nel consiglio generale, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo mette a punto lo statuto con una serie di aggiornamenti e modifiche che cambiano alcune delle “regole del gioco”.
Con l’approvazione del bilancio consuntivo 2023 a fine aprile termina il mandato quadriennale di questo consiglio di amministrazione e del consiglio generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Gli enti designanti, dovranno procedere alle nomine secondo l’alternanza territoriale e non solo, dettata dallo statuto, e poi i 20 del consiglio generale, che non devono aver compiuto, al momento della designazione, i 75 anni di età, sceglieranno il consiglio di amministrazione (formato da presidente, due vice presidenti e quattro consiglieri) e il presidente, ma qui il limite di età scende a 70 anni. Cda e presidente possono essere indicati tra i designati del consiglio generale ma anche tra nomi esterni.
I venti del consiglio generale vengono scelti, nove dai Comuni Cuneo, Alba e Mondovì a rotazione gli altri Comuni dell’area, compreso uno da Bra, quattro dalle associazioni di categoria della Camera di Commercio e uno a testa da Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, dai sindacati, dalla cooperazione, dalle Diocesi a rotazione, dall’Otc piemontese del volontariato, da un bando su una personalità del mondo dello sport e dall’Università. Per arrivare alle nuove nomine, il consiglio generale della Fondazione CrC ha approvato all’unanimità l’aggiornamento dello statuto. Le modifiche introdotte sono state successivamente approvate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con provvedimento del 19 dicembre 2023 e pertanto è già in vigore.
Saranno settimane intense per arrivare alle nomine del prossimo consiglio, anche perché buona parte dei consiglieri d’amministrazione (sei su sette) e generali (sette su venti) sono al termine del secondo mandato e non possono più essere rieletti, a partire da Ezio Raviola, subentrato alla presidenza durante il secondo mandato di Giandomenico Genta, che ha lasciato per motivi di salute, e dal vice presidente il cuneese Enrico Collidà. Ma con loro anche Giuliano Viglione, Davide Merlino, Claudia Martin e Michelangelo Pellegrino. Nel cda, solo il vice presidente albese Francesco Capello, può essere rieletto. Altri non rientreranno in consiglio per motivi di età e altri per rappresentanza e rotazione del territorio. 

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