Due giovani alle soglie dell’esame di maturità, altri due che l’hanno già sostenuto e ora devono superare la “notte dei morti”, un uomo che confessa onestamente la sua età inadeguata per certe spedizioni, uomini che sentono il peso della salita a certe altezze e bambini che si confrontano con la perdita di un coniglio bianco: sono alcuni dei personaggi che popolano le montagne raccontate da Dario Viale.
Una montagna affrontata in modo quasi sempre con spirito d’avventura, pronti ad assaporare il delizioso sapore della sfida vinta, del coraggio messo alla prova. Mai però prevale l’arroganza. Sempre c’è un rispettoso avvicinarsi alla cima, all’ambiente che si sa duro e impietoso. Regala spettacoli per gli occhi, ma il pericolo è nascosto nelle pieghe del destino.
Ingenuo prendersela con la montagna, lo sa bene anche Riccardo che nella morte del suo amico Fausto riconosce la propria, lui che ha un femore rotto ed è solo ora sul ghiacciaio. La montagna è lì, accoglie per quel che è, senza infingimenti. Per questo tutti i personaggi l’affrontano sempre in modo coscienzioso. Se disgrazia capita, e il confronto con la morte è quasi costante in questi racconti, sempre è figlia di una casualità impietosa.
La montagna è il palcoscenico di imprese senza clamore, addirittura, anzi, perse nella memoria, affidate a un frammento di scritto che “certifica” la prima salita sul Monviso vent’anni prima di quella ufficiale del 1861. Questa si chiama conquista, l’altra per Sebastiano è semplicemente una sfida con se stesso, un’affermazione di sé davanti agli altri. Non è casuale che mai compaia il termine scalata. L’autore ne preferisce un altro più dimesso come salita ricco di una carica umana.
L’incontro con la morte segna molti racconti. Eppure mai è risolto in un dramma. Questo appuntamento riempie totalmente l’attimo fatale, lo afferra per riportarlo alla luce non per sprofondarlo nelle tenebre. L’esperienza vissuta ricolma questo momento supremo di soddisfazione, di pienezza, senza rimpianti pronti a lasciar andare la vita.
È in questo clima i racconti di montagna di Dario Viale si intessono di una vitalità appena suggerita eppure talmente forte da sorreggere fatiche e prove estreme. Mai sbandierata, perché intensamente vissuta in un misto di esperienza sensoriale ed emozioni a fior di pelle.
Sebastiano A* il primo salitore del Monviso
di Dario Viale
Editrice Fusta
euro 16,90
