Cuneo – L’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle ha consegnato ufficialmente ieri sera, venerdì 29 dicembre, come anticipato da La Guida, alla Regione la fine dell’istruttoria aziendale sul progetto del nuovo ospedale di Cuneo. Livio Tranchida insieme all’advisor della Bocconi di Milano, del gruppo lavoro dell’Ausl Emilia Romagna e del gruppo di analisi interno al Santa Croce,, ha concluso il suo lavoro di valutazione delle risposte di Inc. Spa della famiglia Dogliani, che sono state più di 460, al progetto del nuovo ospedale di Cuneo. Una documentazione immensa che è stata vagliata punto per punto e che ora + passata nelle mani della Regione contestualmente alla richiesta di un incontro ufficiale per presentare gli esiti del lavoro.
Nel giorno in cui Tranchida ha firmato il contratto che lo legherà per i prossimi tre anni a Cuneo, la “sua” azienda ospedaliera fa un passo decisivo verso il nuovo ospedale.
La Regione tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio aveva garantito di indire la Conferenza preliminare dei servizi con il territorio, quindi, alla luce degli esiti, l’eventuale dichiarazione di pubblica utilità del Ppp, il partenariato pubblico privato. Se la pubblica utilità del progetto sarà dichiarata saranno comunque necessari almeno tre atti fondamentali, due da parte della Regione Piemonte e uno da parte del Comune di Cuneo. Il primo è una legge regionale apposita per mettere a disposizione i 151 milioni dell’ex articolo 20, i fondi pubblici che devono essere impiegati nel Ppp, nel progetto di partenariato pubblico privato. Il secondo atto della Regione sarà di nuovo una legge regionale apposi- ta per coprire le spese del canone da versare al privato che costruisce, come è stato fatto per l’ospedale di Novara. I soldi, qualunque sia la cifra finale che ancora non si conosce, che ballava nella prima stesura dai 22 ai 50 milioni all’anno, non ci sono, non sono a disposizione né da parte della Regione né tanto meno dall’ospedale stesso, per cui occorre che la Regione scelga se può fare debito, attraverso un nuovo mutuo, ma in ogni caso deve concordare la strada con il ministero e poi approvarla. E le elezioni incombono, per cui occorre fare in fretta.
Il Comune invece deve attivarsi contestualmente per il problema enorme della viabilità di accesso al nuovo ospedale che sarà, ormai è una strada irreversibile, al Carle di Confreria. Un luogo che lascia molti dubbi sulla vicinanza alla zona fluviale ma soprattutto che oggi non ha neppure lontanamente i canoni sufficienti per una viabilità di supporto per un ospedale hub della provincia. E visti i tempi dei progetti di viabilità in provincia è bene accelerare.