Borgo San Dalmazzo – L’aumento dell’addizionale Irpef? “Abbiamo dovuto muoverci tempestivamente per soddisfare le ulteriori richieste di fondi da parte dello Stato”.
È quanto scrive il gruppo di maggioranza “Uniti per Borgo” (che fa capo alla sindaca Roberta Robbione) in risposta alle critiche espresse dall’ex sindaco Pierpaolo Varrone (leggi qui) dopo l’approvazione del bilancio 2024 che prevede una maggiorazione dell’aliquota Irpef (dallo 0,70% allo 0,75%).
“Quando si approva un bilancio – scrivono i consiglieri del gruppo di maggioranza -, normalmente il consiglio comunale è portato a vedere la ricaduta che si ha sul territorio comunale: giusto e prioritario questo momento di confronto che normalmente non vede mai accordo tra la maggioranza, che ha l’onere di tenere i conti a posto e di far progredire la città, e la minoranza che non ritiene di dare il proprio consenso al documento di bilancio per punti di vista divergenti.
Da sempre nel nostro Comune i bilanci che vengono portati in discussione e approvazione sono bilanci sani, così come lo è questo relativo al triennio 2024-2026. Dietro ad ogni scelta c’è la necessità di consegnare alla Città un bilancio che non solo scongiuri situazioni di pericolo per la gestione dei prossimi anni ma che, al termine dei cinque anni di amministrazione, mantenga anche e migliori la sua affidabilità e tenuta sul lungo periodo.
Per il Comune di Borgo San Dalmazzo dal 2008 in poi si è trattato di continui progressivi tagli fino ad arrivare a invertire completamente la rotta e ora siamo noi a finanziare il bilancio dello stato e non più viceversa”.
Una lunga introduzione per poi arrivare a spiegare le ragioni dell’aumento dell’addizionale Irpef: “Con l’attuale disegno di legge finanziaria sentiamo parlare di «contributo alla finanza pubblica da parte degli Enti Locali» ed è per questo che abbiamo dovuto muoverci tempestivamente per soddisfare le ulteriori richieste di fondi da parte dello Stato mediante la manovra relativa all’addizionale IRPEF che ha innalzato di 0,05% l’aliquota. Nel contempo abbiamo però innalzato la soglia di esenzione, previsto il mantenimento del fondo di restituzione e stanziato per le manutenzioni risorse pari a quelle impiegate nell’anno in corso. Non possiamo infatti permetterci di effettuare tagli di spese che si riversano in modo pesante sui servizi e sulla conservazione dei beni della città.
C’è inoltre da dire che quattro su cinque consiglieri di minoranza erano presenti alla seduta di Consiglio e i due componenti del Gruppo Borgo per tutti si sono astenuti sul punto relativo all’addizionale IRPEF”.
“Come già accennato – scrivono ancora i consiglieri di Uniti per Borgo nel lungo comunicato -, il Comune di Borgo San Dalmazzo è stato negli anni sempre meno destinatario di contributi statali e, in quanto ente virtuoso, sempre più erogatore rispetto al fondo di solidarietà statale, che è per noi di segno negativo: a differenza di altri Comuni non riceviamo nulla da tale fondo ma, al contrario, vi contribuiamo.
Gli interventi perequativi, a favore dello stato, ai quali è chiamato a rispondere il nostro Comune fanno sì che dell’IMU complessivamente versata (4milioni e 600mila Euro), di fatto ne resti nelle casse comunali circa la metà (2milioni e 400mila Euro).
L’attuale disegno di legge finanziaria richiede ulteriori sforzi a carico dei Comuni virtuosi come Borgo San Dalmazzo, ragion per cui il criterio della prudenza ci ha imposto di adottare la manovra sull’addizionale IRPEF. Ma, come detto, garantendo pari qualità e standard dei servizi erogati nonché tutte quelle politiche di ausilio alla fascia più debole della popolazione che desideriamo non resti indietro.
Ci siamo dovuti confrontare con queste evidenti oggettive difficoltà, ma ciò nonostante il nostro è un bilancio che continua ad avere un’anima, obiettivi molto saldi e chiari ed una concretezza e pragmaticità di sistema proprie del buon padre di famiglia: il bilancio di previsione 24-26 neo-approvato guarda infatti con coerenza al programma elettorale come guida per far crescere la Città e far sentire le cittadine e i cittadini protagonisti del cambiamento positivo e promotori del bene comune.
Come ben sanno i consiglieri, il DUP nella parte strategica viene scritto a luglio e il documento di bilancio approvato a dicembre. Questo disallineamento, imposto dal legislatore nazionale, viene equilibrato nella sessione operativa inserendo gli effettivi dati di bilancio, mentre la parte che compete alle scelte politiche dell’ente (ossia quella strategica) viene definita e si modifica nel prossimo luglio. Non è una pecca, ma una soddisfazione aver già portato a termine nel corso del 2023 una serie di interventi che avevamo previsto concludersi nel 2024!
Lo diciamo con la massima serenità e senza spirito polemico, ma bisogna avere la pazienza di leggere i documenti allegati al bilancio dall’inizio alla fine e di vedere come nel prospetto degli investimenti e nel quadro esigenziale ci sia ben chiaro il progetto di sviluppo della Città e il lavoro che si sta portando avanti.
Risulta sterile la polemica sulle indennità, populista e poco incline alle posizioni espresse dallo stesso consigliere firmatario nel corso della sua carriera politica – nella quale ha dovuto peraltro anche lui approvare manovre di bilancio con aumenti -. Sterile perché la nuova definizione delle indennità, previste per legge, vengono rimborsate da fondi statali stanziati proprio a tal scopo.
Lasciamo il passato ai nostalgici e noi pensiamo al presente e al futuro di questa Città che a livello provinciale oggi è finalmente di nuovo riconosciuta come realtà importante”.