Caraglio – Mancanza di una formazione adeguata, fatta semplicemente guardando un operaio più anziano al lavoro mentre tagliava polli, mancanza di dispositivi di sicurezza adeguati, i guanti in maglia di ferro atti a evitare la possibilità di tagli alle mani, e quell’invito a non recarsi al pronto soccorso per denunciare l’infortunio di cui era stato vittima: nella sua requisitoria finale il pubblico ministero Attilio Offman ha ripercorso tutti gli elementi chiave dell’infortunio sul lavoro di cui rimase vittima a fine 2016 S. A., giovane della Costa d’Avorio, all’epoca impiegato alla Europoll di Caraglio nel settore del taglio della carne. Il giovane si sottopose a tre interventi chirurgici che però non ristabilirono la piena mobilità della mano e a quattro anni di distanza dall’incidente decise di denunciare R. C., il titolare della ditta, che nel frattempo lo aveva risarcito integralmente. Secondo l’accusa, le testimonianze degli altri lavoratori chiamati a deporre e le prescrizioni dei tecnici dello Spresal avevano dimostrato le carenze in materia di sicurezza all’interno della ditta dove in pochi usavano i guanti in maglia di ferro perché in numero insufficiente per tutti e perché solo di alcune taglie. Secondo l’accusa non era vero che il datore di lavoro non avrebbe avuto alcun interesse a nascondere l’incidente del suo operaio invitandolo a recarsi a casa e a rivolgersi eventualmente al proprio medico di base raccontando di un incidente domestico: “La denuncia non venne fatta perché il datore di lavoro sapeva che c’era qualcosa che non andava e questo qualcosa era l’indisponibilità dei famosi guanti di ferro”. Per la difesa invece quell’incidente sarebbe avvenuto nel corso di una gara di velocità che la vittima avrebbe fatto con un altro operaio esperto; una gara di velocità nel taglio dei polli che S. A. stava perdendo e che avrebbe cercato di vincere togliendosi il guanto di ferro che lo rallentava nei movimenti. Quello di S. A. non sarebbe stato l’unico incidente accaduto alla Europoll, dove anche un altro operaio aveva riferito di essersi tagliato alla mano con un coltello mentre sezionava polli: “Solo dopo i controlli dello Spresal, nel 2021 vennero forniti guanti a tutti i lavoratori”, ha concluso il pubblico ministero chiedendo la condanna dell’imputato a tre mesi di reclusione. Una richiesta di condanna contestata dagli avvocati Marco Ivaldi e Tommaso Servetto che hanno sottolineato come dalle testimonianze fosse emerso chiaramente che tutti gli addetti al taglio fossero muniti di guanti di ferro, mettendo in discussione la gravità di quello specifico taglio che non impedì al giovane ivoriano di continuare a lavorare per il resto della giornata. Piuttosto i due difensori hanno ribadito la gravità della condotta del giovane operaio nel momento in cui avrebbe sfidato il collega in quella pericolosa gara di velocità e per questo hanno chiesto l’assoluzione del proprio assistito. L’udienza è stata rinviata al 5 febbraio per le repliche e la sentenza.