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Venerdì 22 novembre 2024

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Sciopero sanità: 3 sale operatorie attive su 10 e metà degli ambulatori aperti

Al Santa Croce e Carle di Cuneo ha avuto una partecipazione alta, bloccando il 70% dell'operatività del blocco operatorio e il 50% dell'attività ambulatoriale

La Guida - Sciopero sanità: 3 sale operatorie attive su 10 e metà degli ambulatori aperti

Cuneo – Sono rimaste attive per le operazioni di urgenza, solo 3 sale operatorie su 10, e gli ambulatori hanno funzionato a metà. L’adesione del personale medico e infermieristico nella giornata di oggi, martedì 5 dicembre,  allo sciopero nazionale del settore sanitario a cui aderiscono le maggiori sigle dei sindacati medici e del personale sanitario, al Santa Croce e Carle di Cuneo ha avuto una partecipazione alta, bloccando il 70% dell’operatività del blocco operatorio e il 50% dell’attività ambulatoriale. Allo sciopero hanno preso parte i medici di Anaao-Assomed e Cimo Fesmed e il  sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie Nursing Up com manifestazione tenutasi a Torino eove hanno sfilato in più di 500.
“Sono almeno cinque le ragioni della protesta dei professionisti sanitari, infermieri, ostetriche e personale amministrativo: – spiega il cosnigliere regionale dell’Anaao Assomed, Ernesto Principe – mancate assunzioni di personale; mancata detassazione di una parte della retribuzione; risorse congrue neppure previste per il rinnovo del contratto di lavoro; richiesta di depenalizzazione dell’atto medico e cancellazione dei tagli alle pensioni. In parole povere si può sintetizzare che lo sciopero è indetto in difesa della sanità pubblica che sta subendo un forte attacco. Alle condizioni economiche attuali il sistema non può reggere e, a detta di esperti finanziari dell’Università Bocconi, gli spazi per la razionalizzazione sono finiti”:
Lunedì i dirigenti medici dell’ospedale Santa Croce e Carle, iscritti al sindacato Anaao, ne hanno parlato in assemblea a Cuneo, a cui ha portato il suo saluto, il presidente della Regione Alberto Cirio che ha sottolineato che “non si può continuare a mantenere questi livelli di assistenza se lo Stato continua a definanziare la Sanità alle Regioni”.
“Ci sono promesse di assunzioni ma senza, a tutt’oggi, adeguata copertura finanziaria – continua Principae. Siamo consapevoli di creare un giorno di disagio ai cittadini ma lo facciamo per poter continuare il nostro servizio in futuro. A nostro avviso la popolazione dovrebbe appoggiare quest’azione perché serve a salvaguardare il futuro delle cure assicurate”.
“Siamo consapevoli dei disagi che la giornata odierna ha arrecato ai cittadini, – ha segretario regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri  – ma era purtroppo necessario dare un segnale forte alle istituzioni che devono avere ben chiaro, una volta per tutte, anche con queste azioni, il malcontento e i disagi che vivono ogni giorno infermieri e professionisti della sanità. La valorizzazione delle nostre professioni, a cui ridare dignità, per rilanciare un sistema sanitario oggi ampiamente zoppicante, non può più essere ignorata.

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