Roccabruna – Insulti, aggressioni, bastonate sulle braccia e poi ancora passaggi davanti alla casa del vicino con accette e motoseghe, gestacci minatori e morsi di cane, gomme bucate e animali lasciati liberi di rovinare il giardino altrui, liti sui confini e sull’uso del forno collettivo; c’è tutto questo nella lite tra due vicini di casa in una piccola borgata sopra Roccabruna, approdata in tribunale sulla scorta dell’ultimo episodio che ha visto contrapposti i due signori, un giovane allevatore (costituito parte civile in giudizio) e P. C., 68enne francese rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni e minacce. L’episodio che ha portato alla denuncia è quello di fine dicembre 2020 quando, in seguito all’ennesima discussione, l’imputato avrebbe dato una bastonata sul braccio al vicino che lo stava riprendendo col cellulare. “Gli episodi sono stati altri – ha riferito in aula il giovane allevatore -, ogni volta che uscivo con l’auto lui si metteva davanti alla macchina facendo segno di volermi picchiare, oppure passava con la motosega fissandomi, o si metteva in mezzo alla strada con l’accetta. Mi diceva ‘contadino di m…, non avrai mai una moglie, tanto morirai presto’. Dopo le denunce si è un po’ calmato e si fa vedere meno”.
Diametralmente opposta la versione fornita in aula dalla moglie dell’imputato che ha riferito di piccoli attriti nati subito per via del fatto che i vicini lasciavano liberi gli animali di fare danni all’interno del loro terreno: “I rapporti però erano rimasti civili fino a quando una nostra amica che era venuta a trovarci venne morsa dal loro cane. Mio marito è stato testimone nella causa di risarcimento e da quel momento i rapporti sono peggiorati. Anche mio marito è stato morso dal loro cane, aveva rinunciato alla causa perché c’era il Covid. Suo padre mi insultava sempre quando mi vedeva fuori casa e un giorno diede una mazzata al parabrezza della mia auto. Una sera tagliano la gomma dell’auto di una nostra amica che era venuta a trovarci”.