Cuneo – Il Parco Fluviale Grsso e Stura è stato selezionato tra i vincitori del bando di selezione di progetti di riqualificazione dei corpi idrici piemontesi per l’anno 2023 emesso dalla Regione Piemonte. Il progetto intitolato “Recupero funzionale e miglioramento habitat perifluviali e fasce tampone sul fiume Stura di Demonte” è stato ammesso a finanziamento, terzo classificato per punteggio su n. 10 domande ammesse e ha ottenuto un contributo di 582.000 euro. Particolarmente premiante, oltre alla qualità della progettazione, alla coerenza col piano di gestione della vegetazione perifluviale e alla capacità di attrarre e utilizzare efficacemente le risorse messe a bando dalla Comunità Europea, sono state la scelta di presentare l’intervento in forma associata rispetto al contesto di riferimento e il grado di estensione territoriale degli interventi in relazione al valore migliorativo.
Il livello di “area vasta” in cui opera il Parco fluviale Gesso e Stura si conferma dunque fondamentale per continuare il lavoro di tutela del territorio e di messa a terra delle strategie di adattamento al cambiamento climatico grazie all’attività di concertazione con gli enti e gli operatori locali per identificare le esigenze e le priorità dei diversi comuni coinvolti.
“A seguito della manifestazione d’interesse dei Comuni di Castelletto Stura, Montanera, S. Albano Stura, Salmour, Trinità, Fossano, il Comune di Cuneo in qualità di Ente gestore del Parco fluviale Gesso e Stura ha avviato le procedure necessarie alla finalizzazione della candidatura di finanziamento – spiega il direttore del Parco Massimiliano Galli -. La riqualificazione delle zone perifluviali e periacquali ha effetti positivi per tutto l’ambito del Parco Fluviale, contribuendo ad incrementare la biodiversità e a ridurre il rischio idraulico. Il progetto concorre al raggiungimento degli obiettivi afferenti alle politiche in materia di ambiente che si avvantaggiano di un ecosistema naturale maggiormente equilibrato facendo proprie le finalità in materia di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici indicate dalla Commissione europea. Abbiamo consapevolezza del fatto che è necessario accogliere le istanze locali e armonizzarle nel contesto dei 5.500 ettari di territorio abbracciati dal Parco, gli ecosistemi infatti sono interconnessi dunque ogni intervento locale ha effetti ad ampio raggio. Il nostro impegno in questa direzione ha dato un risultato importante che si concretizzerà a partire dalla primavera con la “cantierizzazione” dei lavori. Continueremo a mettere a servizio di tutta la comunità le nostre competenze coordinando gli interventi secondo una logica di priorità e opportunità che solo uno sguardo ampio può garantire in termini di efficacia e solidità. Il riconosciuto ruolo di corridoio ecologico e di connessione tra montagna e pianura rende evidente la valenza del Parco e delle sue finalità condivise tra tutti i territori che ne fanno parte per rafforzare la biodiversità, tutelare le peculiarità e contestualmente ricercare le migliori modalità di valorizzazione sostenibile del vasto territorio. Il mio intento è di rafforzare modalità gestionali che tengano conto sia dell’analisi delle pressioni e delle minacce a cui sono sensibili habitat e specie dell’area protetta sia delle possibili ricadute per la popolazione locale, in termini di opportunità di sviluppo sostenibile, ad esempio correlabili alle attività agricole e forestali tradizionali. A questo aggiungo la ricerca della massima coerenza con la pianificazione di carattere sovralocale che rappresenta il quadro di riferimento fondamentale”.
Il progetto prevede interventi di asportazione localizzata dall’alveo di materiali e sedimenti per migliorare e ridefinire, dove necessario, il letto di scorrimento longitudinale del fiume, con riallocazione dei materiali di risulta a protezione delle aree tampone nei comuni di Castelletto Stura e di Montanera. Saranno demoliti e smaltiti i residuati dei vecchi punti di attraversamento nel Comune di Salmour. Si procederà alla rivegetazione con specie pioniere autoctone come il salice bianco e il pioppo bianco che verranno messe a dimora con la cura di ricreare le condizioni di terreno adatte all’attecchimento. Verranno create pozze idonee alla riproduzione e alla salvaguardia di esemplari di anfibi nelle radure e nelle aree aperte. Gli interventi di miglioramento forestale prevedono il diradamento dal basso con eliminazione di residuali esemplari di pioppo da arboricoltura da legno e robinia e il taglio, nei lembi di bosco ricadenti direttamente in alveo, degli esemplari di maggiori dimensioni. Si prevede di accedere all’alveo, in condizioni di magra del fiume, con mezzi meccanici. Le operazioni verranno effettuate salvaguardando il normale deflusso delle acque creando delle barriere provvisorie con il materiale litico presente sul posto e provvedendo, preventivamente, a catturare e trasferire tutti gli esemplari di fauna ittica presenti sul sito di intervento, anche con l’ausilio dei servizi di controllo e monitoraggio della ittiofauna della Provincia di Cuneo.
Particolare attenzione sarà posta nella conservazione della flora esistente lasciando intatti gli alberi che presentano cavità e ramificazioni adatte alla nidificazione o esemplari già morti ma funzionali alla ricerca di cibo e riparo per la fauna. Verranno attentamente valutati i periodi di lavoro (esbosco, taglio) che dovranno essere espressamente autorizzati nei periodi di nidificazione dell’avifauna: dal 1° febbraio al 15 giugno.
Il progetto “Recupero funzionale e miglioramento habitat perifluviali e fasce tampone sul fiume Stura di Demonte verrà presentato venerdì 24 novembre, presso la Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte, in occasione dell’incontro pubblico di divulgazione dei risultati del Bando Riqualificazione dei corpi idrici piemontesi anno 2023 e della presentazione del Bando 2024.
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di Redazione -
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