Cuneo – La conclusione della XXV edizione di Scrittorincittà,è questa sera al Teatro Toselli alle 21,15 con lo spettacolo “DA SECOLI VIVO. RIFLESSIONI DEL CASTAGNO DEI CENTO CAVALLI”.
Sono un albero, non il direttore di un giornale. Non tengo un diario, non faccio cronaca e tuttavia mi rimangono dentro ricordi e incontri. Appesi ai rami come foglie, suggestioni, rumori e voci che disegnano corpi e figure. Se potessi chiudere gli occhi mi piacerebbe raccoglierli in un sogno, dar forma a certi eventi che più di altri mi sono rimasti scolpiti nella corteccia. Gek Tessaro racconta L’albero dei cento cavalli (Lapis) per la regia di Lella Marazzini.
È un albero millenario, quello dei Cento Cavalli. Silenzioso e fiero ha viaggiato tanto, anche se non si è mai mosso. Restando fermo, ha incontrato il mondo. Nella sua lunga vita ha visto passare davanti a sé animali, uomini e donne, bambini, aerei, navi, insetti. Ha resistito a guerre, eruzioni, incendi, agli attacchi del tempo, delle intemperie e dell’uomo. Le tavole si riempiono di decorazioni, forme, colori e stili diversi, che mutano di pari passo col tempo che scorre. Lo sguardo millenario dell’albero ci racconta la Storia e le storie, smaschera le assurdità degli esseri umani, mostra un nuovo punto di vista sulle cose. L’albero che ha ispirato questa storia esiste davvero. È uno degli alberi più antichi e grandi al mondo e si trova lungo il pendio che porta all’Etna, a Sant’Alfio di Catania. Ha 2200 anni, come ha dimostrato uno studio del CREA, basato sull’impronta genetica. Nel 2008 l’UNESCO l’ha proclamato Il Castagno dei cento cavalli “Monumento Messaggero di Pace” La sua storia si fonde con la leggenda, cui deve il nome. Si narra infatti che una notte, durante un tremendo temporale, la regina Giovanna d’Aragona, i suoi cento cavalieri e i loro cento destrieri siano riusciti a trovare tutti riparo sotto le immense fronde del castagno.