Cuneo – Oggi, sabato 18 novembre alle ore 17,30 si tiene una fiaccolata dal titolo “I colori della pace l’unica bandiera possibile” che parta da largo Audifredi e percorrerà via Roma fino davanti al Duomo. Organizzata dal Coordinamento pace e disarmo di Cuneo e dal Comitato Vivere la Costituzione vuole essere una manifestazione per invocare la fine del conflitto israelo-palestinese in atto da oltre un mese.
“Condanniamo con assoluta fermezza: sia l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana (anziani, bambini, donne) in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi; sia i bombardamenti indiscriminati sulla Striscia di Gaza e l’occupazione militare della stessa da parte dell’esercito israeliano che hanno provocato oltre 11.000 vittime civili, distrutto scuole, ospedali, abitazioni e costretto oltre un milione e mezzo di persone ad abbandonare le proprie abitazioni, privandole di mezzi di sussistenza indispensabili quali l’acqua, il cibo, l’energia elettrica. Riteniamo che solo con il rifiuto della guerra e della violenza sia possibile costruire giustizia, rispetto per i diritti di autodeterminazione delle due popolazioni, riparazione, convivenza, pace giusta e duratura”.
Pertanto la manifestazione vuole farsi voce per chiedere che Hamas rilasci immediatamente gli ostaggi; Israele cessi i bombardamenti e l’occupazione di Gaza. E per appellarsi al Consiglio di Sicurezza dell’Onu affinché “assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale e imponga alle parti in conflitto l’immediato cessate il fuoco e il rispetto del diritto umanitario; convochi al più presto una Conferenza di pace che risolva la questione Palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli”, condizione per porre fine all’occupazione Israeliana e alla resistenza armata Palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche”.
Ma c’è una richiesta rivolta a tutti affinché ognuno “si adoperi per affermare il principio che la pace si difende con la pace, non con la violenza, togliendo le armi dalle mani dei belligeranti, non già indossando metaforici elmetti e trattando da disertori i pacifisti che rifiutano di farlo”.