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Lunedì 4 novembre 2024

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Casa Madre della Speranza, dieci anni di accoglienza

Oggi (sabato 18 novembre) a Cuneo momento di riflessione sulla panchina rossa di via Monsignor Bologna

La Guida - Casa Madre della Speranza, dieci anni di accoglienza

CuneoSabato 18 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 la panchina rossa di via Monsignor Bologna ospiterà “Casa Madre della Speranza: 10 anni dalla parte delle donne”, riflessione sull’alloggio che ospita donne senza fissa dimora.
Casa Madre della Speranza è nata nel marzo del 2013 in memoria di Santa Luisa De Marillac, fondatrice con San Vincenzo de Paoli, delle Figlie della Carità. In quel periodo si erano presentate al centro di ascolto della San Vincenzo diverse donne senza fissa dimora richiedendo aiuto, la parrocchia del Sacro Cuore aveva quindi deciso di dare in comodato d’uso alla Società di San Vincenzo De Paoli due alloggi in cui poter accogliere gratuitamente le donne in accordo con i Servizi Sociali.
Dal 2013 ad oggi negli alloggi sono state ospitate 92 donne e 33 bambini, la più giovane appena diciottenne e la più anziana di 70 anni, provenienti da 4 diversi continenti con 18 nazionalità diverse: italiane, polacche, rumene, ucraine, albanesi, macedoni, marocchine, eritree, somale, ivoriane, nigeriane, ghanesi, senegalesi, ugandesi, colombiane, domenicane, bengalesi, cingalesi. La permanenza nella casa in genere è stata di pochi giorni o pochi mesi, tranne alcune eccezioni. Talora la casa è stata utilizzata dalle donne solo per farsi una doccia, il bucato e fare colazione, in altri casi invece le ospiti hanno partecipato a progetti per il reinserimento sociale, tirocini, la ricerca di lavoro, i corsi di lingua italiana.
“Abbiamo accolto profughe, donne senza fissa dimora, o ancora, vittime di violenza (violenza fisica, o lasciate fuori casa dal compagno e senza mezzi di sostentamento) – dicono le volontarie -. Alcune avevano perso temporaneamente il lavoro o avevano problemi di salute o, essendo badanti, al termine del contratto non sapevano dove andare, donne in gravidanza a cui siamo state vicine anche al momento del parto. Abbiamo accolto una ragazza in gravidanza dopo un matrimonio forzato con un marito anziano e violento, e una giovane donna agli arresti domiciliari con la sua bimba e in attesa di processo”.
I costi degli alloggi sono interamente sostenuti dalle offerte dei benefattori. Alcune volontarie vincenziane si alternano per controllare che l’alloggio sia tenuto pulito ed in ordine e che sia sempre fornito dei prodotti necessari per il funzionamento della casa.

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