Boves – Una conferenza internazionale di rilievo che impreziosisce un curriculum ricco di riconoscimenti nonostante la giovane età. È questa l’esperienza vissuta giovedì 16 novembre da Marco Del Fiore, bovesano di 26 anni, urbanista e dottorando in sviluppo urbano e regionale presso il Politecnico di Torino. Il giovane è stato chiamato a relazionare al seminario Espon (European Spatial Planning Observation Network) a Cuenca (Spagna). Il convegno, svoltosi il 15 e 16 novembre e promosso da questo programma di cooperazione interregionale (che coinvolge oltre ai 27 Paesi dell’UE anche Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dell’UE, verteva sul tema “Città di piccole e medie dimensioni: motori di sviluppo sostenibile e cooperazione urbano-rurale”. Un incontro nato con l’obiettivo di far luce sulle sfide e sulle opportunità affrontate dalle città di piccole e medie dimensioni in Europa. Al meeting hanno partecipato gli organizzatori e ricercatori più importanti del Vecchio Continente. Tra questi, molti funzionari della Commissione Europea. A loro il compito di fornire soluzioni volte a combattere lo spopolamento, promuovere la coesione socio territoriale, aumentare la consapevolezza sulle sfide demografiche e sui crescenti squilibri urbano-rurali. Del Fiore ha raggiunto la Spagna forte del master in pianificazione territoriale, urbanistica, ambientale e paesaggistica svolto tra il Politecnico di Torino e la Sorbona di Parigi. Nel suo curriculum, anche il master di secondo livello presso la Sapienza di Roma e uno stage presso la Presidenza Italiana del Consiglio dei Ministri sul tema della cooperazione territoriale europea. Alla base di tutto, un solido percorso di studi iniziato con il diploma all’Istituto Tecnico per Geometri “Bianchi – Virginio”. Di contorno, una grande passione per la musica.
In Spagna Marco Del Fiore è intervenuto in merito all’approccio integrato di governance multilivello nell’Agenda Territoriale 2030. Si tratta di un ambizioso progetto che mira a promuovere un futuro inclusivo e sostenibile con obiettivi precisi sullo sfondo: la creazione di un’Europa giusta, equa e verde. Una attenzione, quella per il territorio, la sua bellezza e l’arte, che il giovane ha probabilmente iniziato ad apprezzare sin da bambino con i campeggi parrocchiali a Saretto e che è proseguita “vivendo” la realtà bovesana. Quasi a cogliere l’invito fatto dal poeta Franco Arminio in “Terracarne” (“… andate nei paesi, andate dove non c’è nessuno in giro. Abbiate cura di credere alla bellezza sprecata del paesaggio, portate il vostro fiato alle sperdute fontanelle del respiro”), Del Fiore ha messo al servizio di altri le sue capacità attraverso studi e pubblicazioni. Nelle scorse settimane il bovesano è stato fra i promotori e gli accompagnatori della “quattro giorni” di cinquanta studenti del Politecnico di Torino a Castel del Giudice (Isernia) per la rigenerazione territoriale. Una iniziativa finanziata con fondi del Pnrr per donare nuova linfa a un territorio marginale.