La tragedia della Crimea prima e dell’Ucraina dopo evocata nei versi di Aleksandr Kabanov. L’autore, ucraino di lingua russa, è consapevole della dissonanza tra il cantare la propria patria e l’usare una lingua che identifica il paese aggressore. La cultura però non conosce confini: non rinnega né l’una né l’altra perché la patria come la lingua hanno dimensioni capaci di evitare gli imbrogli della politica. È una testimonianza intensa che va scavata, perché non alza mai la voce, ma sempre guarda il proprio paese martoriato attraverso quella dolorosa dignità che invoca giustizia senza scadere nella vendetta.
NELLA LINGUA DEL NEMICO
Aleksandr Kabanov
Interlinea
14 euro