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Giovedì 21 novembre 2024

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Icardi risponde: “I progetti per i nuovi ospedali vanno avanti”

La risposta all'ex direttore generale Corrado Bedogni e al Pd dell’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi

La Guida - Icardi risponde: “I progetti per i nuovi ospedali vanno avanti”

Cuneo – Dopo quanto detto nell’incontro sulla stato  dell’arte della sanità cuneese e piemontese nell’incontro organizzato a Cuneo dal Pd dove è intervenuto l’ex direttore generale del Santa Croce e Carle, Corrado Bedogni, risponde l’assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi.

È curioso leggere come il Pd provinciale definisca “senza programmazione” la gestione sanitaria dell’Amministrazione regionale, riferendosi alla realizzazione degli ospedali.

Ancora più bizzarro è apprendere che ci sarebbe chi, dopo aver ricoperto ruoli dirigenziali al vertice delle strutture sanitarie cuneesi nei loro anni più bui e critici, adesso dichiari di essersi iscritto al Pd, giusto in tempo per sostenere che la Regione abbia addirittura voluto tenere indietro l’ospedale di Cuneo. Assurdo, anche pensando che proprio quando al governo della Regione c’era il Pd non si sono costruiti ospedali, anzi se ne sono chiusi, come nel caso del Valdese, dell’Oftalmico e dell’Amedeo di Savoia a Torino. 

Capisco l’imbarazzo del Pd nel dover prendere atto che l’attuale Giunta regionale, dopo aver riattivato diverse strutture abbandonate dalla Sinistra, abbia messo in cantiere la realizzazione di ben otto nuovi ospedali in Piemonte, due dei quali proprio nella provincia Granda, a Cuneo e Savigliano. Mi sarei aspettato che nella partita degli ospedali, questa volta il Pd facesse squadra, nel comune interesse dei piemontesi di vederli quanto prima in funzione. Devo purtroppo constatare come il Pd non resista alla tentazione di demolirli, prima ancora che possano prendere corpo, adducendo una serie di motivazioni a dir poco ridicole.

Ad esempio, il Pd vorrebbe far credere che l’ospedale di Cuneo verrebbe a costare un miliardo e 200 milioni di euro. In realtà è un’opera che costa intorno ai 400 milioni di euro, di cui col ppp 150 milioni sono di fondi pubblici a fondo perduto e gli altri 250 milioni finanziati dal privato. L’intervento del privato vale 250 milioni, da restituire in 25 anni con gli interessi: come si fa a dire che per colpa del ppp il costo finale dell’ospedale sarà di un miliardo e 200 milioni? Una vera sciocchezza.

L’intento è chiaro, cercano di confondere le carte, mischiando i costi di costruzione con le spese di gestione: perché un conto è il canone dovuto ai privati per la costruzione dell’edificio e un altro sono le spese di gestione dei servizi ospedalieri (energia, riscaldamento, raffrescamento ecc…). Queste spese si pagano già oggi negli attuali edifici e nel nuovo ospedale, dopo di che si potrà decidere di affidare questi servizi agli stessi costruttori, oppure ad altri fornitori, scegliendo quello più conveniente per la pubblica amministrazione. Di certo non fanno parte dei costi di costruzione.

Interessante è anche la valutazione che il Pd fa riguardo all’ipotetico prezzo del terreno su cui costruire il nuovo ospedale unico di Savigliano-Saluzzo, ben 30 milioni di euro: forse pensano che sotto ci sia un giacimento di petrolio.

Così come gli esponenti del Pd affermano erroneamente che i 7 milioni per finanziare la progettazione dell’ospedale di Savigliano-Saluzzo siano stati sottratti dai fondi per gli adeguamenti antisismici degli altri presidi ospedalieri. Sbagliato, perché gli adeguamenti antisismici saranno realizzati con altri fondi europei, liberando le risorse regionali. Ricordo anche che le spese per la progettazione, così come quelle per l’acquisto del terreno verranno poi interamente rimborsate da Inail.   

Nonostante gli sforzi distruttivi del Pd, quindi, i progetti degli ospedali vanno avanti speditamente.

A Savigliano, la gara d’appalto per la progettazione del nuovo ospedale si è conclusa e il relativo incarico sta per essere affidato al vincitore, che dovrà consegnare il progetto entro giugno 2024. A Cuneo, entro la fine dell’anno, si potrà procedere sulla strada del finanziamento che si riterrà più conveniente, dopo che i privati, entro il 15 novembre, avranno presentato il progetto aggiornato con le modifiche progettuali richieste dall’Azienda Ospedaliera.

Il Pd se ne faccia una ragione.

Luigi Genesio Icardi

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