Alba – Tre iniziative importanti per ricordare un grande dei nostri tempi. Nel centenario della nascita di don Lorenzo Milani gli Uffici pastorali della diocesi di Alba, l’Associazione Alec e altre associazioni albesi, hanno organizzato una serie di eventi dal titolo “I Care. Scomodo e obbediente, la lezione di don Lorenzo Milani tra memoria e futuro”. Prete, scrittore, docente, educatore, la figura di don Lorenzo Milani è legata all’esperienza didattica rivolta ai bambini poveri nella disagiata e isolata scuola di Barbiana, nella canonica della chiesa di Sant’Andrea, dal 1954 al 1967. I suoi scritti innescarono aspre polemiche nella Chiesa, un suo volume venne messo all’Indice. Ma la sua eredità resta. Come il suo insegnamento: “Quando avete buttato nel mondo d’oggi un ragazzo senza istruzione avete buttato in cielo un passerotto senza ali”.
Il primo appuntamento è sabato 4 novembre alle ore 17 nella chiesa della Maddalena con l’inaugurazione dea mostra “Gianni e Pierino, lettera a una professoressa” che rimarrà visitabile fino all’11 novembre tutti i giorni dalle ore 9 alle 18.
Lunedì 6 novembre alle 18 nella Sala Ordet nella giornata tutta dedicata al Centenario della nascita di don Lorenzo Milani (Firenze, 27 maggio 1923–26 giugno 1967), si tiene l’incontro con Rosy Bindi, già parlamentare e ministro, presidente del Comitato Centenario della nascita di don Milani, che in un’intervista del 26 maggio scorso disse: “Don Milani era un prete animato e sostenuto da una fede profonda, ma era inquieto, anche se sempre obbediente. Ha sofferto molto per la Chiesa e a causa della Chiesa. Non sono un mistero le incomprensioni, la diffidenza, persino il fastidio che parte della curia fiorentina e vaticana nutrivano nei suoi confronti. Dopo la sua morte, ci sono voluti cinquant’anni perché un pontefice restituisse piena cittadinanza agli scritti e alla pastorale di don Lorenzo”:
Il Papa è Francesco si recò a Barbiana nel 2017 per fare visita alla tomba di don Milano e disse: “Cari fratelli e sorelle, sono venuto a Barbiana per rendere omaggio alla memoria di un sacerdote che ha testimoniato come nel dono di sé a Cristo si incontrano i fratelli nelle loro necessità e li si serve, perché sia difesa e promossa la loro dignità di persone, con la stessa donazione di sé che Gesù ci ha mostrato, fino alla croce… non posso tacere che il gesto che ho oggi compiuto vuole essere una risposta a quella richiesta più volte fatta da don Lorenzo al suo Vescovo, e cioè che fosse riconosciuto e compreso nella sua fedeltà al Vangelo e nella rettitudine della sua azione pastorale. Oggi lo fa il Vescovo di Roma. Ciò non cancella le amarezze che hanno accompagnato la vita di don Milani, non si tratta di cancellare la storia o di negarla, bensì di comprenderne circostanze e umanità in gioco, ma dice che la Chiesa riconosce in quella vita un modo esemplare di servire il Vangelo, i poveri e la Chiesa stessa”.
Ultimo appuntamento martedì 7 novembre con gli studenti delle scuole superiori sempre con Rosy Bindi nella Sale dei Congressi di Alba.