Cuneo – Mercoledì 18 ottobre il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune ha incontrato il nuovo direttore di Egato4, Roberto Ronco. Lo scopo della richiesta di incontro era stato quello di instaurare un rapporto dialogico come con la passata direzione ed approfondire le evoluzioni in merito all’ormai annoso tema del subentro del gestore pubblico
Cogesi ai gestori misti e privati ancora operanti sul territorio.
In apertura si è esaminata la struttura di Cogesi che si è recentemente arricchita del direttore tecnico, seppur a tempo parziale, l’ing. Andrea Ponta, direttore di Acda. Si è anche parlato dei rapporti tra i soci nel consiglio di amministrazione che parevano aver creato alcune incomprensioni rilevate nella ultima conferenza d’ambito. Si è condiviso che l’aver finalmente un dirigente tecnico di riferimento ed avere affrontato il tema del pagamento del VR in consiglio d’amministrazione, sono segnali incoraggianti per il futuro di Cogesi.
Il direttore Ronco ha poi illustrato la situazione del subentro che negli ultimi mesi ha evidenziato un chiaro
intendimento dei sindaci soci di Alpi Acque e di Mondo Acqua- Calso di procedere alla ripubblicizzazione
delle due miste con il pagamento di quanto dovuto ai soci privati o, in mancanza di un accordo con questi
ultimi, di creare ex novo due società pubbliche portando in liquidazione le due miste. Egato4 attende a breve gli
atti di formalizzazione degli intendimenti evidenziati.
Entro la fine d’anno dovrebbe essere calendarizzato il passaggio che porterà tre dei quattro quadranti provinciali ad avere attiva la gestione totalmente pubblica. Per il quarto quadrante, riguardante l’area
dell’albese e del Roero, la delicata situazione per l’acquisizione della maggioranza di Egea da parte di uno dei
due offerenti, induce a maggiore cautela. Prima della situazione di insolvenza si era ragionato su possibili
percorsi tecnici e amministrativi di continuità operativa per assicurare che i cambiamenti dell’organizzazione
non si ripercuotessero sulla qualità del servizio erogato e sul personale.
“Riteniamo che qualsiasi soluzione venga adottata debba obbligatoriamente prevedere che il soggetto operativo agisca sotto la guida ed il controllo di Cogesi e venga da questi compensato con la sola spettanza tariffaria relativa alle mansioni svolte – sottolinea il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune -. Una proroga delle responsabilità gestionali in capo ai privati non sarebbe accettabile. La fase operativa che eventualmente venisse loro assegnata dovrà avere il solo scopo di favorire la migrazione completa del servizio a Cogesi in tempi ragionevoli e chiaramente determinati.
Inoltre chiede ai tanti sindaci di quel territorio che avevano osteggiato la gestione pubblica che, dopo aver perso
tutti i ricorsi ed aver capito che senza il gestore unico non vi sono possibilità di accedere ai fondi pubblici,
portino a compimento l’operazione nel minor tempo necessario. Per raggiungere lo scopo occorre innanzitutto
che formalizzino ufficialmente ed al più presto questa loro decisione”.
“Ci auguriamo anche che al più presto il consiglio di amministrazione di Cogesi possa essere integrato con i rappresentanti dei nuovi soci in modo da avere maggiore rappresentatività del territorio e maggiori capacità di investire e di operare – continuano dal Comitato -. Proprio i tanti ed onerosi investimenti resi necessari dalla vetustà delle rete, dalla grande estensione del territorio in ragione dei cittadini serviti e non ultime le implicazioni della siccità prolungata, richiedono un accesso sempre più massiccio ai finanziamenti pubblici a fondo perduto in modo da non rendere le tariffe insostenibili per larghe fasce di utenza”.