Cuneo – Oggi venerdì 29 settembre alle 18 a Palazzo Samone, si aprono due mostre importanti: la personale “Gianni Del Bue – Immaginare l’invisibile” una mostra antologica che raccoglie il meglio dell’opera del maestro dal 1968 al 2023, e lla mostra con finalità benefiche a sostegno della Fondazione Ospedale Cuneo Onlus “Il piacere della pittura”, una personale di Lucio Mastrolia, salernitano di origine ma braidese di adozione.
Le due mostre sono curate da Enrico Perotto e fanno parte del progetto “grandArte – Tra grandi nomi e giovani emergenti” sostenuto dalla Regione Piemonte.Rimarranno visitabili fino al 5 novembre il venerdì, il sabato e la domenica dalle 16 alle 19.
Gianni Del Bue – Immaginare l’invisibile
La mostra presenta un percorso espositivo che intende documentare 55 anni di attività creativa di Gianni Del Bue, attraverso una selezione di circa cinquanta opere che si possono considerare tra le più significative che il pittore di Naviante ha realizzato nell’arco della sua intera carriera artistica.
“Gianni Del Bue – scrive Perotto – è un pittore, un vero pittore, anche e soprattutto per l’indole trasognata della sua personalità di artista ‘nato sotto Saturno’, che non può fare a meno di dipingere. E il fare pittura di Gianni ci conduce alla fonte più intima e genuina di ciò che si può intendere per immagine: un luogo di trasformazione, di reinvenzione dello sguardo puntato sul mondo secondo schemi unificanti, sperimentando altre forme di conoscenza, anche se destabilizzanti, del visibile”.
Del Bue è passato dall’astrazione post-pittorica, a una serie di fantasmagorie policrome dagli inserti giocosi di trame disegnate ad ago e filo, sospese tra verità e finzione, superficie e profondità.
“La sua è una metamorfosi di immagini libere, – continua Perotto – decontestualizzate e colte, che hanno il gusto ironico e arguto di una consapevole forma di naiveté, pervasa di figure, oggetti e luoghi del tutto stranianti e spiazzanti, ambientati tra il Tanaro e il Mincio, tra le Langhe eMantova. Di fronte ai nostri occhi si dispiegano ammalianti microstorie urbane e campestri, che emanano sapori e rilasciano umori di parlate vernacolari”.
Il piacere della pittura
Il carattere specifico della pittura di Lucio Mastrolia risiede nella spontanea attrazione per le forme e i colori di gusto post-impressionistico, interpretato con semplicità disegnativa e vivacità coloristica. L’indole naturale che lo contraddistingue è propriamente quella del pittore autodidatta, attratto dal piacere ancestrale di adoperare i pennelli e i colori per dare corpo concreto alle immagini che gli si pongono di fronte agli occhi o che sono frutto di una sua fresca vena immaginativa. Si va dall’autoritratto alle scene di vita quotidiana delle popolazioni latinoamericane, dal repertorio iconografico dell’antico popolo dei Maya alla raffigurazione di sculture dell’arte classica o rinascimentale, dagli scorci di antichi insediamenti urbani o di note città d’arte inserite in contesti paesaggistici o ancora di contesti metropolitani rivisitati con intento visionario e surreale alle vedute di piacevoli interni domestici, il tutto reso vivace e attraente per gli occhi, grazie alla presenza dei timbri coloristici puri e all’impiego dello stile espressionistico di derivazione fauve. “Si può senz’altro affermare che l’attrazione coinvolgente e impellente per la figurazione sia avvertita da Mastrolia con lo spirito sostanzialmente espresso dall’artista accostabile al linguaggio rappresentativo caratteristico della Naïve Art” scrive Perotto.
La mostra ha il patrocinio del Comune di Cuneo e del Comune di Bra. Alcune opere saranno messe a disposizione del pubblico che voglia in questo modo, attraverso una donazione liberale, contribuire alla realizzazione dei progetti della Fondazione in favore dell’Ospedale di Cuneo.