Cuneo – Dopo l’assessore Icardi, anche Ugo Sturlese, consigliere comunale di Cuneo per i Beni Comuni, risponde al capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Paolo Bongioanni sulla questione nuovo ospedale. E saluta la sua proposta con favore attaccando invece la scelta del privato che considera una responsabilità bipartisan, con responsabilità della Regione di centrodestra e del Comune della Pd Manassero, che definisce “una strana e innaturale alleanza”. Per questi Sturlese annuncia che il prossimo 6 novembre avanzerà una nuova suggestione progettuale per il nuovo ospedale in città.
Scrive Sturlese: “Dalla lettura de La Guida del 19 ottobre, apprendiamo clamorose novità, proposte dal capogruppo di FdI in Consiglio regionale Paolo Bongioanni circa la sede del nuovo Ospedale di Cuneo.
L’ospedale al Centro della città, dichiara Bongioanni, ampliato nell’attuale sede (+ 20.000 m2 di superficie utile lorda) si può fare in tempi ridotti con i 148 milioni dei fondi ministeriali ex.Art. 20, già pronti per sostenere il progetto di Ppp di Fininc di Matterino Dogliani e può essere messo in sicurezza con i 32,5 milioni stanziati da tempo dal Ministero per l’antisismica e per l’antincendio. Oh bella: è esattamente quanto sostenuto dal sottoscritto da almeno tre anni e dalla nostra capogruppo Luciana Toselli (e poi da Giancarlo Boselli, sopraggiunto in consiglio comunale) e contrastato da una strana ed innaturale alleanza, composta dalla sindaca Manassero, da tutto il Pd , ma anche dall’assessore Icardi della Lega, che infatti in poche ore oggi trova modo di smentire il buon Paolo, e di confermare la realizzazione a costo e tempi raddoppiati del nuovo megagalattico ospedale a Confreria (400 milioni, alcuni mesi fa, con una tempistica di realizzazione di almeno 3-4 anni), che comporterà un’ulteriore spesa di almeno 150 milioni per i collegamenti stradali e dovrà superare i vincoli dalla Legge Galasso, essendo collocato su terreni vicini alle sponde del fiume Stura in territorio dI parco fluviale, sottoposto alla legge Galasso. Naturalmente Bongioanni, per non contraddire clamorosamente il presidente Cirio e la sua maggioranza, subordina questa ipotesi all’eventuale/probabile mancato accoglimento della proposta di Partenariato Pubblico Privato a seguito dell’esame da parte dell’Advisor e del gruppo di valutazione sanitaria della Romagna. Ma è facile prevedere che la sostenibilità del contratto sarà molto complicata per l’Aso per i costi dell’opera e dei relativi interessi sul capitale investito dai privati e per i canoni dovuti per la gestione del servizi alberghieri forniti dal privato, per un totale di 55 milioni l’anno su un bilancio di 400 milioni e quindi con alto rischio di ricadute negative sulle attività sanitarie e di insostenibilità economica di bilancio. Nè ci sentiamo sufficentemente garantiti da una clausola di accollamento del “rischio” a carico del contraente privato. Rimane poi da valutare l’importo del finanziamento a carico del privato per la realizzazione dell’opera che nella prima ipotesi già avanzata, e che per scadenza dei termini sarà ora ripresentata in nuova versione dopo le oltre 30 osservazioni del Commissario Tranchida, pareva sovradimensionata rispetto ai volumi e ai posti letto previsti e ai costi (400 milioni) confrontati con le previoni Inail e ancor più con la strada del finanziamento ministeriale ex art.20. Infine rimane impregiudicata la posizione di uno dei firmatari della dichiarazione di pubblico interesse, necessaria per validare la proposta Fininc, in quanto privo dei requisiti per ricoprire l’incarico di direttore amministrativo, oggi ricoperto per trasferimento dal Comune di Cuneo. Insomma un bel percorso ad ostacoli, che sarebbe facile superare con costi e tempi minori, se solo venisse accolta la nostra proposta e oggi anche del consigliere regionale Bongioanni. Noi intanto ci portiamo avanti col lavoro e il 6 novembre a sostegno delle nostre convinzioni proporremo, mediante un sesto confronto pubblico un’altra suggestione progettuale, già abbastanza solida e documentata a sostegno della proposta dell’Ospedale unico di Cuneo nell’attuale sede”