Dronero – Non si era fermato all’alt dei Carabinieri che stavano eseguendo normali controlli a campione alla rotonda di via Cuneo a Dronero, e ha continuato a guidare indisturbato verso Caraglio: “Non aveva accelerato per evitarci e continuava a guidare alla stessa velocità – ha riferito in aula il brigadiere di pattuglia a Dronero nel pomeriggio del 25 luglio 2021 -, quindi abbiamo pensato che non ci avesse visti in tempo per fermarsi e che sarebbe poi tornato indietro alla rotonda successiva, invece ha continuato ad andare e allora lo abbiamo inseguito”. Alla guida della Lancia Y c’era G. A., su cui i militari avevano nel frattempo eseguito controlli scoprendo che aveva precedenti per armi e contro il patrimonio: “Abbiamo quindi pensato che stesse nascondendo qualcosa”, ha proseguito il brigadiere. Dalla perquisizione dell’auto è infatti venuto fuori un coltello a serramanico con lama di otto centimetri nascosto sotto il tappetino del conducente. Alla domanda dei militari sul perché tenesse il coltello lì sotto, l’uomo non ha offerto alcuna giustificazione, a parte il fatto che non si ricordava da quanto tempo fosse lì sotto. In considerazione della posizione del coltello, in astratto molto pericolosa, e dei precedenti specifici dell’uomo, il pubblico ministero ha concluso con la richiesta di condanna a sei mesi di arresto e 1.000 euro di multa. Per la difesa invece si era trattato di un fatto di lievissima entità dal momento che l’imputato se davvero avesse avuto intenzione di sfuggire al controllo dei Carabinieri avrebbe potuto scappare accelerando oppure disfarsi del coltello gettandolo dal finestrino della vettura. Possibile che non ci fosse da parte sua alcuna intenzione di occultare il coltello ma che davvero fosse scivolato lì sotto senza che lui se ne accorgesse. Secondo il giudice però il reato era stato dimostrato e G. A. è stato condannato al pagamento di un’ammenda di 1.300 euro.