Cuneo – Con il titolo “Insieme si può fare – Risposte al disagio psichico, un’occasione di incontro e condivisione” si svolgerà domani, venerdì 20 ottobre, a partire dalle 14, alla Casa del Quartiere Donatello, la festa per i 20 anni di MenteInPace – Forum per il ben-essere psichico.
L’iniziativa, dedicata alle persone con disagio psichico e alle loro famiglie e aperta a tutta la cittadinanza, è organizzata in collaborazione con il Centro Diurno di Cuneo del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Cn1. In programma intrattenimenti, letture, attività espressive e una merenda sinoira. Il tutto ad ingresso libero.
MenteIn Pace nasce nel 2003 per volontà degli allora responsabili del Centro Diurno del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Cn1. Il sodalizio è costituito da utenti, famigliari e volontari e ha come obiettivo l’ideazione e la realizzazione di azioni finalizzate al superamento dello stigma e dei pregiudizi nei confronti delle malattie mentali e al ben-essere delle persone in cura.
Tante le iniziative organizzate negli anni: dai laboratori di cucina alle uscite di conoscenza del territorio, dalle attività di giocoleria/teatro, karaoke a quelle di espressione creativa, organizzate con il Centro Diurno e con i soggetti sociali del territorio (associazioni, cooperative ecc..).
“Purtroppo – spiega il presidente Filippo Manti – le difficoltà negli anni non sono diminuite, anzi, sono aumentate. I servizi e la cura delle persone sono peggiorati, non per responsabilità dei servizi, ma per la mancanza purtroppo evidente di risorse umane e finanziarie. Viviamo nel secolo delle solitudini, che sono aumentate enormemente negli ultimi anni e non solo per colpa della pandemia. Le solitudini, aumentate di oltre il 30%, spesso hanno rappresentato e rappresentano la causa di importanti disagi mentali, spesso anche gravi.
In questo quadro sarebbero necessari investimenti importanti, quantificati in oltre 4 miliardi di euro. Invece che succede? Si procede con “tagli lineari” della spesa sanitaria. Tagli che penalizzano tutto il settore sanitario, ma soprattutto i Dipartimenti di Salute Mentale, l’anello più debole del sistema.
Vogliamo ricordare come già nel 2001 i presidenti delle Regioni, tenendo conto delle condizioni di allora, si erano impegnati a destinare il 5% dell’importo totale dei fondi destinati alla Sanità pubblica, ai Dipartimenti di Salute Mentale. Purtroppo, contrariamente a quanto promesso, la spesa per la cura del disagio mentale non è mai andata oltre il 3,5%.
La conseguenza? Meno medici, meno infermieri e contrazione degli strumenti e mezzi utili per la cura e la socialità degli utenti.
La preoccupazione delle famiglie è grande! Senza investimenti sufficienti, si potrebbe rischiare addirittura la chiusura dei Centri Diurni, con tutte le conseguenze che una scelta del genere potrebbe comportare dal punto di vista sociale, ma soprattutto umano. Nell’immediato, il rischio concreto è che vengano a mancare i pulmini necessari per accompagnare le persone con disagio psichico a svolgere le attività esterne (piscina, bocce, montagna terapia, uscite culturali).
La festa che MenteInPace organizza per il 20 ottobre, quindi, se da una parte vuole essere un momento di condivisione ed allegria, dall’altra intende richiamare l’attenzione di tutti sulle difficoltà presenti sia nella fase di cura, che in quella di riabilitazione dei pazienti.
In questa condizione di contrazione delle risorse è ineludibile la necessità di mettere al centro la persona ed il carico delle famiglie per modulare le azioni intorno ai loro bisogni! Bisogna farlo “insieme”, – conclude Manti – coordinando sempre di più e meglio le attività dei servizi preposti (psichiatrici e sociali) e migliorando la rete di collaborazioni con le associazioni di famigliari, le cooperative sociali e tutti i soggetti sociali che si occupano a vario titolo di salute mentale”.