Saluzzo – Un breve ma significativo passaggio oggi, mercoledì 18 ottobre, a Saluzzo per Giuseppe Antoci, presidente onorario della Fondazione Caponnetto, già presidente del Parco dei Nebrodi vittima di un agguato mafioso – per fortuna sventato – nel maggio del 2016 in Sicilia. Autore in quella veste di un protocollo che porta oggi il suo nome, ha così bloccato milioni di euro di fondi europei Pac di cui i mafiosi beneficiavano in maniera illegale nella gestione di pascoli. Vive da anni sotto scorta.
Ad accoglierlo a Saluzzo Giovanni Damiano, attivista sui temi della legalità e dei valori civili. Antoci nel corso della sua visita alla città ha incontrato una delegazione di insegnanti e alunni dell’Istituto Soleri Bertoni (la 5ª M del Liceo Economico), coordinati dalla vicepreside prof. Carla Bianco e dalla prof. Piera Comba, in vista di un prossimo incontro. E, prima di un momento conviviale, non è mancato un passaggio presso il Monastero della Stella, dove ad accogliere Antoci c’era il segretario generale della Fondazione Crs Michele Scanavino che ha illustrato le bellezze del luogo.
“Giuseppe Antoci è un esempio da seguire: si è esposto coraggiosamente ad uno stato di cose da altri accettato supinamente. Poteva guardare altrove, ma non lo ha fatto – ha affermato Damiano alla classe che li ha accolti -. Il Cuneese è lontano dalla Sicilia, ma le risorse delle nostre montagne come l’acqua, i boschi ed i pascoli, destano appetiti non sempre leciti, come recenti inchieste della magistratura attestano. Occorre vigilare anche qui e non avere paura di esporsi, prendendo esempio dal presidente Antoci”.
Il processo alla cosiddetta “mafia dei pascoli” denunciata da Antoci ha portato lo scorso anno alla condanna di 91 persone, oltre 600 gli anni di carcere inflitti.
Martedì 17 ottobre Antoci era stato ospite di Borgo San Dalmazzo dove ha incontrato gli studenti della città per poi in serata partecipare all’incontro in auditorium dal titolo “Voce di legalità ed esempio di lotta alla mafia”. Accompagnato dalla sindaca Roberta Robbione e dall’assessora alla Legalità Clelia Imberti ha anche avuto modo di visitare MEMO4345, il percorso storico-didattico dedicato alla memoria dei 357 ebrei deportati da Borgo San Dalmazzo nel 1943/44.