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Domenica 22 dicembre 2024

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La filiera del legno piemontese diventa legge

Sette comparti diversi che occupano oltre 20 mila addetti, ma resta l'incognita sulla copertura finanziaria

La Guida - La filiera del legno piemontese diventa legge

Torino – La filiera del legno piemontese è legge per promuovere e valorizzare un comparto che in Piemonte occupa migliaia di  addetti in un patrimonio boschivo che sul territorio rappresenta il 36% della superficie regionale, ed è notevolmente cresciuto negli ultimi anni. Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi a larghissima maggioranza la proposta di legge n. 217 ideata e proposta dal capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni.

“La nuova legge – spiega Bongioanni – interviene su tre assi. Il primo è quello forestale, che interviene sul segmento dell’abbattimento, raccolta e lavorazione del legname che occupa in Piemonte ben 3.600 lavoratori. Il secondo è quello artigiano, che valorizza la tradizione e le tecniche secolari dei nostri mobilieri: istituiremo il marchio d’eccellenza artigiana “Mobile Piemonte”. Il terzo asse è quello industriale, che va a sostenere il segmento dell’innovazione tecnologica e lo sviluppo della forza di esportazione dei prodotti legnosi made in Piemonte, abbracciando settori importanti come la carpenteria, il legno per case e tetti (edilizia), imballaggio, packaging, biomasse e recupero energetico. Il comparto esteso coinvolge 20.000 occupati compresi gli operatori del legno per uso edilizio, l’arredamento e la carpenteria. Il vulnus è che il Piemonte, pur avendo questa enorme forza potenziale, è tuttora dipendente dall’estero. L’80% del legno oggi arriva in particolare da Austria, Polonia e Germania”.

In base alla nuova legge, la filiera del legno in Piemonte si articola su sette comparti:

  1. a) Lavorazione artigianale tradizionale del legno, compreso il settore del restauro.
  2. b) Produzione industriale di prodotti derivanti dalla lavorazione del legno.
  3. c) Lavorazione del legno nel settore dell’edilizia, bioedilizia e della carpenteria compreso il settore industriale.
  4. d) Uso del legname di scarto delle lavorazioni per il riutilizzo e il recupero di materia o energia.
  5. e) Recupero a fini produttivi o energetici del legname presente negli alvei dei corsi d’acqua piemontesi divelto e depositato lungo fiumi, torrenti o superfici lacuali a seguito di eventi alluvionali.
  6. f) Attività di formazione degli operatori della filiera del legno.
  7. g) L’utilizzo a “cascata” delle biomasse al fine di aumentare l’efficienza nell’impiego delle risorse.

Ciritiche le opposizioni: Silvana Accossato (Luv) e Monica Canalis (Pd), hanno sottolineato la priorità delle politiche forestali e la necessità di una filiera completa, che comprenda anche la ricerca per produzione idrogeno dagli scarti di legno. Mentre Maurizio Marello (Pd) ha espresso dubbi sulla copertura finanziaria a cui lo stesso Bongioanni ha risposto “Già con la prima variazione di bilancio – ha detto – contiamo di potenziare la norma finanziaria, attualmente condizionata dal bilancio corrente, incrementando le risorse destinate all’attuazione della legge. E così anche per gli anni successivi”.

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