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Domenica 22 dicembre 2024

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Gli ospedali di comunità di Alba e Bra, firma sull’accordo

Venerdì 13 ottobre a Roma l'assessore Icardi e il ministro Schillaci danno il via all'operazione

La Guida - Gli ospedali di comunità di Alba e Bra, firma sull’accordo

Alba – La firma sull’Accordo di Programma per i due “nuovi” ospedali di comunità di Alba e Bra tra il Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Regione Piemonte avverrà venerdì 13 ottobre a Roma, tra l’assessore Luigi Genesio Icardi e il ministro alla sanità Orazio Schillaci.

46.452.375 di euro in tutto di cui 44.129.756,25 sono a carico dello Stato e i restanti 2.322.618,75 a carico della Regione, che andranno per la riqualificazione degli ex Ospedali di Alba e Bra che saranno trasformati, con parizali abbattimenti e nuove costruzioni, in Ospedali di Comunità e Case della Comunità. 25.946.500 serviranno per riqualificare il vecchio ospedale San Lazzaro di Alba e 20.505.875 per il vecchio Santo Spirito di Bra.
I due ospedali in realtà dovevano essere messi in vendita per pagare l’enorme buco che le casse della Regione hanno dovuto sostenere per il costosissimo nuovo ospedale di Verduno, ma la giunta Cirio ha cambiato la scelta della giunta Chiamparino. I due ospedali dovevano essere venduti per aiutare a pagare i 233 milioni di euro sborsati per costruire, mettere in sicurezza e poi rafforzare, prima ancora di essere messo in funzione, il nuovo ospedale sulla collina di Verduno, ma due anni fa la Regione su proposta dell’assessore reginale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardo, aveva approvato l’emendamento alla legge di riordino dell’ordinamento regionale cancellando l’alienzione dei due ex ospedali di il Santo Spirito di Bra e il San Lazzaro di Alba. L’Asl già nel 2019 aveva lanciato un’asta pubblica per la vendita dei due ospedali e del poliambulatorio di via Goito a Bra, fissando la base a 21.150.000 euro, per cercare di pagare l’anticipo di 25 milioni e 800 mila euro già assegnato nel 2015 dalla Regione all’Azienda sanitaria locale Cn2 per il completamento della costruzione del nuovo ospedale di Verduno. Ma la Regione a trazione albese nel 2021 decide di non recuperare il prestito fatto all’Asl Cn2.

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