Imola – (dm). L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è stato il teatro dell’ultima prova del neonato campionato italiano di velocità femminile, al quale ha preso parte Arianna Barale, la 16enne di Borgo San Dalmazzo, in sella a una Kawasaki 400 Ninja del team Pedercini.
L’atleta del Moto Club Bisalta Drivers Cuneo ha affrontato l’ultima gara della stagione dopo un inizio brillante di campionato, in cui è salita fino alla terza posizione, con molte paure e apprensioni, in quanto i problemi riscontrati nelle ultime gare sono nuovamente emersi. Arianna doveva difendere i nove punti di vantaggio su Aurelia Cruciani (Yamaha – TTN Racing Club) e ci è riuscita, nonostante avesse scarsa conoscenza dalla pista, essendo stata limitata da problemi tecnici nel corso delle prove libere.
La gara di Imola, valida anche per la Women’s European Cup 300 (Campionato Europeo Femminile), se l’è aggiudicata la spagnola Beatriz Neila Santos (Yamaha), confermatasi campionessa europea per la terza volta, davanti a Sara Cabrini (Kawasaki – Gradara Corse), in lotta per il titolo italiano con la rivale Roberta Ponziani (Yamaha – Team Roc’n’Dea), classificatasi in quarta posizione. Tra le due italiane si è inserita, in terza posizione, l’altra spagnola Natalia Rivera Resel (Yamaha). Alle loro spalle Aurelia Cruciani ha conquistato la quinta piazza (terza classificata tra le italiane), non sufficiente a scalzare Arianna Barale dalla terza posizione in campionato.
Arianna, ben diretta dai box, non ha forzato più di tanto per evitare errori e pericolosi contatti, con possibili conseguenti cadute, su una pista veloce e difficile, sapendo che le bastava l’ottava posizione per difendere il terzo posto nella classifica di campionato. La sedicenne di Borgo San Dalmazzo si è accontentata della 7ª posizione (12ª nell’Europeo), che le ha garantito il podio finale.
La classifica del primo Campionato Italiano di Velocità Femminile è stata vinta da Roberta Ponziani, davanti a Sara Cabrini e Arianna Barale.
“Arianna ha fatto una gara in difesa, riuscendo a conseguire il risultato che ci eravamo prefissato – ha riferito papà Alberto -. Ha accettato i consigli nostri e del team, ossia di non rischiare inutilmente, infatti si è lasciata passare anche all’ultimo da un’avversaria, sapendo che la settima piazza ma, nel peggiore dei casi anche l’ottava, era sufficiente per mantenere il podio finale. Sicuramente non si è divertita ed al termine della gara era anche arrabbiata, perché era consapevole di poter fare qualche cosa di meglio. Adesso possiamo finalmente goderci questo importante risultato, che ripaga in parte le delusioni e i sacrifici fatti per ottenerlo. Un ringraziamento è dovuto a chi ci ha permesso di portare a casa il podio finale”.