Alba – Nella serata di ieri (venerdì 6 settembre) è stata inaugurata la 93ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba: a tagliare il nastro, il ministro della Difesa Guido Crosetto. In platea al Teatro Sociale anche la signora Maria Franca Ferrero; sul palco si sono confrontati il sindaco di Alba Carlo Bo, il presidente della Regione Alberto Cirio e il presidente dell’Ente Fiera di Alba Liliana Allena; tra i saluti anche l’assessore al turismo di Alba Emanuele Bolla, il presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero Mariano Rabino, il presidente del Centro nazionale Studi Tartufo Antonio Degiacomi e il presidente della Fondazione Cr Cuneo Ezio Raviola.
Tra i temi forti della cerimonia: la capacità di fare sistema, la laboriosità del territorio, il valore della terra e delle tradizioni, la sostenibilità. Il primo cittadino Bo ha anche ricordato la candidatura di Alba Bra Langhe Roero a Capitale italiana della Cultura 2026: l’iniziativa “ha coinvolto ben 88 comuni, diventando la più grande candidatura territoriale progettata in Italia. È una sfida difficile, proprio come quelle cui siamo abituati e che tanto ci piacciono, ma è soprattutto uno stimolo a lavorare assieme, enti pubblici e privati, per promuovere il nostro patrimonio culturale, artistico ed enogastronomico”.
“Ci sono cose su cui è giusto dividersi e altre su cui viaggiare insieme – ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto -. Questo Paese deve individuare obiettivi in cui tutti tiriamo dalla stessa parte. Il pragmatismo lo si impara nel luogo dove si nasce e qui sappiamo rimboccarci le maniche, non lamentarci e arrangiarci. Qui è dove condividiamo i segretari comunali fra più comuni, qui abbiamo imparato a fare squadra per ottenere risultati, qui sono Guido e non un ministro, perché le cariche finiscono e quello che rimane è l’essenza delle persone. Il made in Italy è un valore aggiunto straordinario, insieme al patrimonio storico e culturale del nostro Paese. Abbiamo portato il tartufo, il Barolo e la Nutella nel mondo abbinandoli al nome di un territorio che all’epoca non era quello che conosciamo oggi e che abbiamo saputo trasformare grazie alle intuizioni di persone eccezionali come la famiglia Ferrero. Qui il benessere è sempre stato accompagnato da una grande umanità”.
Dopo il dibattito nel teatro cittadino, il corteo si è spostato nel cortile della Maddalena per il taglio del nastro del Mercato mondiale del Tartufo Bianco d’Alba. La Fiera prosegue per nove settimane fino al 3 dicembre prossimo.