Cuneo – Nell’incontro con i giornalisti di martedì 3 ottobre nella sede di Cuneo Luca Robaldo ha fatto un bilancio del suo primo anno da presidente della Provincia e ha lanciato le sue proposte per il futuro.
Personale
“Inizio con una buona notizia – ha detto Robaldo -. Questa è una Provincia che cresce. Per numeri (319 dipendenti) e ambiti di funzioni che si consolidano e rafforzano: dai trasporti alla viabilità, dall’edilizia scolastica all’ambiente all’assistenza tecnica ai Comuni. Siamo riusciti, superando non pochi ostacoli, a rimediare alla cronica carenza di personale dell’ente”.
Solo nell’ultimo anno, riporta l’Ufficio stampa della Provincia, sono stati assunti 27 tra dirigenti di settore, tecnici, informatici e 6 esperti di strade, moltissimi under 35 e in prospettiva entro inizio anno arriveranno 15 nuovi agenti di Polizia faunistica ambientale che andranno a raddoppiare il gruppo composto da 13 guardacaccia.
Le questioni aperte
Nel presentare le sfide che attendono il suo mandato, Robaldo ha fatto riferimento ad alcune questioni aperte, una decina di grandi tavoli riferiti ad altrettanti dossier che l’amministrazione intende chiudere al più presto per dare un vero futuro al territorio. Di seguito: Comitato di Monitoraggio sul tunnel di Tenda e sulla ferrovia Cuneo-Nizza con la richiesta che venga accantonata l’ipotesi di aprire il tunnel in modalità safety car a dicembre e una data certa di fine lavori da anticipare il più possibile rispetto alla data di giugno 2024, oltre a valutare, a tunnel completato, il transito in entrambi i sensi di marcia, in attesa della seconda canna; Sicurezza stradale con l’installazione del primo autovelox sulla strada provinciale 7 e investimenti sulle strade per interventi di messa in sicurezza come per la strada provinciale che collega Fossano a Villafalletto, sp 279 tra Polonghera e Racconigi, sp 29 a Sommariva Bosco, sp 283 Canosio Preit, bivio località Olle di Vicoforte e rotonda di Faule; Cabina di regia per la gestione della Peste suina africana; Coordinamento gestione servizio raccolta rifiuti; Partecipazione ai tavoli per autostrada Asti-Cuneo e lavori connessi; Studio per linea ferroviaria Torino-Savona in collaborazione con la Camera di Commercio e la Fondazione Crc; Convenzione con Fondazione Crc per lavori di manutenzione ordinaria degli edifici scolastici; Tavolo con Camera di Commercio di Cuneo e Confindustria per azioni coordinate sul tema della statale 28 e per ovviare all’ordinanza del Comune di Pornassio sulla limitazione al transito dei mezzi pesanti; con il Parco Alpi Marittime sostegno alla candidatura a primo Parco nazionale del Cuneese; Intesa con Provincia di Imperia e dipartimenti francesi (Nizza, Paca) per Piter e Alcotra; Trattato del Quirinale; criticità risorsa idrica e rischio idrogeologico di un territorio fragile; Sanità pur senza specifiche competenze, ma supportando le istanze di omogeneità dei meccanismi di assistenza sanitaria per cittadini esteri nei reciproci Paesi.
Viabilità
“In questo primo anno di mandato – ha detto – abbiamo concentrato l’attenzione su tre maxi progetti legati alla viabilità: la fattibilità tecnica ed economica per la messa in sicurezza della strada provinciale 104 meglio conosciuta come Strada del vallone di Elva. Occorrono 16 milioni e mezzo per restituire alla bellezza della valle Maira questo angolo. Dopo vent’anni stiamo finalmente per inaugurare la circonvallazione di Cherasco, un’opera molto attesa la cui conclusione è stata ritardata da intoppi tecnici e che ora apriremo. Terzo ponte di Alba sul Tanaro strategico per la città e per il territorio anche per il collegamento con l’ospedale di Verduno. Il progetto preliminare prevede una spesa di 32 milioni, il cantiere partirà nel 2024. E sempre in zona, c’è l’ampliamento della sede stradale tra Roddi e Verduno e he lo snodo di Pollenzo. La Provincia ha 70 cantonieri per provvedere alla manutenzione di una delle reti stradali provinciali più estese d’Italia: 3.119 chilometri, il 40% dell’intera rete stradale della Granda che conta 7.573 chilometri. “Difficile con numeri così risicati garantire strade in ordine, senza buche – ha commentato il presidente Robaldo – . Ma quel che rende tutto più complicato è la mancanza di fondi. Abbiamo provato a rimediare convogliando sulla manutenzione stradale tutte le risorse disponibili. E non basta. La sfida futura è ottenere risorse adeguate al compito che ci viene affidato: garantire la sicurezza stradale. Che è una delle emergenze della nostra provincia”.
Edilizia scolastica
“La prima missione sul fronte della scuola – ha spiegato Robaldo – è stata quella dell’impatto dei progetti finanziati dal Pnrr che la macchina Provincia è riuscita a reggere assicurandoci tutti i 60 milioni che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ci ha assegnato per l’edilizia scolastica. Un intervento che non risolve tutti i problemi della scuola cuneese – che nella secondaria gestita dalla Provincia conta su 70 scuole, 25.334 studenti e 1.266 classi – ma consente comunque un deciso passo avanti nel miglioramento della qualità dell’offerta formativa sotto il profilo delle strutture. Grazie anche a risorse nostre siamo riusciti a mettere insieme un tesoretto di 80 milioni: una cifra finora mai raggiunta in così poco tempo per l’edilizia scolastica superiore”. I lavori dovranno concludersi tutti entro il marzo 2026 per rispettare i tempi imposti dall’Unione europea ma si conta di chiudere in anticipo rispetto alla data fine lavori. L’obiettivo è il 2025. Una sfida nella sfida.
La Provincia ha messo in cantiere tre nuove scuole a Bra a Cuneo e a Mondovì. Altre due sono ricostruite intervenendo sull’esistente a Fossano e Verzuolo. In quest’ultimo caso si tratta di una vera e propria scuola del futuro che sarà inaugurata il 9 ottobre alle 8,30. Sono classi e laboratori nuovi e efficienti per 3.550 studenti. Una parte dei finanziamenti legati al Pnrr sono stati dirottati per costruire nuove palestre (o ampliarne di esistenti) aprendo gli impianti anche alla popolazione e non solo degli studenti. Cantieri aperti per le palestre di due istituti alberghieri, uno a Barge l’altro a Dronero, quello per i licei Gallizio e Cocito di Alba e per l’istituto Mucci di Bra. L’ultimo intervento riguarda la palestra di località Mezzavia a Mondovì. Nel complesso quasi 12 milioni di investimenti. Altri 10 milioni di euro sono destinati a 4 interventi per l’adeguamento degli istituti alle norme antisismiche all’Ipa di Grinzane Cavour, al liceo Peano-Pellico di Cuneo, all’Istituto magistrale sempre a Cuneo e all’Istituto Eula-Arimondi a Savigliano. Altri interventi, fuori dal Pnrr, riguardano due caserme diventate poli scolastici: la Musso di Saluzzo e Govone ad Alba. Ci sono poi gli interventi di manutenzione sull’esistente per il quale i fondi non sono sufficienti. Soltanto nell’ultimo anno scolastico la Provincia ha eseguito lavori minori un po’ tutta la Granda per una spesa di 1,7 milioni.
Peste suina
“È un tema che abbiamo deciso di seguire con attenzione sin da subito – ha sottolineato il presidente Robaldo – in stretto contatto con il commissario straordinario Vincenzo Caputo cui compete la gestione e la Regione. Ma abbiamo deciso di fare di più, creando una nostra cabina di regia – coordinata con impegno e competenza dal consigliere Dovetta- per monitorare la situazione da vicino anche se l’area rossa nel nostro territorio è limitata a un solo comune – Saliceto – e altri diciannove sono sottoposti a restrizioni perché prossimi all’area più colpita dalla malattia virale”. Ogni due settimane tecnici e gli allevatori si confrontano sulla situazione per evitare nel modo più assoluto che l’epidemia raggiunga il territorio cuneese dove di sono più di 600 allevamenti e quasi 1 milione di capi che fanno della Granda la provincia leader in Piemonte nella suinicoltura (70% della produzione regionale) e tra le prime in Italia. Per questo accanto all’azione di prevenzione condotta in stretto contatto con gli allevatori continua l’abbattimento dei cinghiali, fonte potenziale di diffusione della peste, grazie alla collaborazione dei cacciatori. I 6.500 cacciatori iscritti all’anagrafe venatoria della provincia di Cuneo hanno abbattuto da inizio anno 7.500 capi. A questi vanno aggiunti i 1.400 animali soppressi da gennaio a settembre di quest’anno dai nostri agenti. Solo per fare un raffronto: erano 871 nel 2022. In un anno sono quasi raddoppiati.
Climate change
Il 2022 ha registrato un deficit idrico nel Cuneese pari al 45%. L’emergenza siccità ha impegnato a fondo l’Ufficio Acque della Provincia che ha incontrato consorzi irrigui, rappresentanti degli agricoltori e altri attori per fronteggiare nel migliore dei modi una carenza che fino a maggio si era fatta davvero critica. Si è discusso di nuove regole come il deflusso ecologico per garantire ai corsi d’acqua il minimo vitale. E poi si sono avviate sperimentazioni lungo i fiumi Gesso, Stura e Maira proprio per ottimizzare il bene acqua. Resta aperta la partita del rinnovo “Grandi derivazioni” che riguarda storiche concessioni di derivazione ad uso irriguo che interessano tutto il territorio provinciale e da cui dipende l’agricoltura cuneese, marcatamente caratterizzato da una rete di canali e di sistemi di irrigazione enorme e frammentata.
I conti in Provincia
“Sul fronte dei conti – ha spiegato il presidente Robaldo – abbiamo una capacità fiscale più che sufficiente a coprire i fabbisogni del territorio, ma dal 2010 le varie leggi di bilancio hanno previsto un obbligo forzoso di rimborso della Provincia a favore dello Stato a titolo di concorso alla finanza pubblica pari a circa 20 milioni. Nella sostanza con una mano lo Stato ci consegna poco più di 12 milioni come importo riconosciuto alla Provincia di Cuneo e con l’altra ce ne sottrae 20. Il rosso è di 7,5 milioni. Soldi che potremmo usare per dar forma ai fabbisogni e che invece ci vengono sottratti, diciamo così, per causa di forza maggiore. Ma questo non intacca come evidenziato anche dal Sose, la società del ministero dell’Economia che studia i fabbisogni degli enti in vista del federalismo fiscale, l’efficace ed efficiente gestione della Provincia”. Da segnalare la spesa corrente della Provincia: oltre 15 milioni per interventi sulla viabilità, 13 milioni per l’edilizia scolastica e meno di 1 milione per l’ambiente. La fetta più grande, poco più di 40 milioni, è stata investita per far funzionare la macchina della Provincia.
La Provincia ha competenze su ambiti molto vari: dalle acque minerali ai tartufi, fino alle fonti rinnovabili per le quali la Provincia attua buone pratiche. All’Ufficio competente sono arrivate 23 richieste per produrre energia elettrica da fonti diverse dall’idroelettrico; si va dal biogas al biometano al fotovoltaico. L’ente svolge anche una seria attività di controllo in campo ambientale: sono state inflitte 74 sanzioni per scarichi irregolari di acque reflue, 62 le verifiche sull’inquinamento acustico. Controlli e verifiche sono stati compiuti anche nell’ex cave per verificare la corretta realizzazione degli interventi di recupero ambientale. E ancora: su 117 richieste hanno ottenuto il via libera 108 richieste di Aua, l’autorizzazione unica ambientale che incorpora permessi diversi. C’è infine l’attività dell’Ufficio Pianificazione territoriale il cui compito è rilasciare pareri di compatibilità con il Piano territoriale provinciale delle varianti urbanistiche e delle istanze di verifica di assoggettabilità a Vas. E’ coinvolto, inoltre, nelle procedure relative ai Piani comunali di classificazione acustica, localizzazioni commerciali e impianti radioelettrici. Nel periodo ottobre 2022 – settembre 2023 sono stati rilasciati circa 60 pareri di compatibilità su varianti parziali, imbastite 86 istruttorie di assoggettabilità a Vas e istituite 20 complesse conferenze di copianificazione per il rilascio di pareri di compatibilità.