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Domenica 22 dicembre 2024

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L’improvvisa morte a 35 anni di Ivan Cavallo, musicista e insegnante di violino

Di San Chiaffredo di Busca, direttore dell'Istituto Musicale di Venasca-Valle Varaita era nel cda de La Fabbrica dei Suoni

La Guida - L’improvvisa morte a 35 anni di Ivan Cavallo, musicista e insegnante di violino
Ivan Cavallo nella foto di Mauro Ravera

Ivan Cavallo nella foto di Mauro Ravera

Busca – È morto ieri sera, venerdì 22 settembre, per un malore improvviso Ivan Cavallo, 35 anni di San Chiaffredo di Busca. Musicista, insegnante di violino e viola presso gli Istituti Musicali di Busca e di Dronero e direttore dell’Istituto Musicale di Venasca-Valle Varaita, socio e membro del consiglio di amministrazione della cooperativa sociale “La Fabbrica dei Suoni”. Cavallo aveva iniziato lo studio del violino all’età di 10 anni, alle scuole medie di Busca, sotto la guida di Vera Anfossi, per poi studiare viola all’ istituto musicale di Busca sotto la guida del professor Mattia Sismonda, diplomandosi nel 2009 presso il Conservatorio Statale di Musica “Vivaldi” di Alessandria. Dal 2008 ha collaborato con diverse formazioni orchestrali fra cui Orchestra Camerata Ducale, Orchestra Symphonica Toscanini, Orchestra “B. Bruni”, Orchestra da camera di Lugano, Orchestre des Alpes et de la Mer, suonando in Italia e all’ estero, facendo parte anche dell’Orchestra Filarmonica di Torino, e dell’orchestra d’archi della filarmonica “11 archi”, e suonando con solisti come Bahrami, Karkkainen, Cohen.

Con un commosso ricordo lo descrivono i colleghi, che si definiscono”soprattutto amici” del La Fabbrica de Suoni
Negli anni Ivan Cavallo ha rappresentato una figura di grande fiducia, anima dallo spirito estremamente intelligente, analitico e ironico, sempre pronto a mettersi a disposizione di quella che era la sua passione principale, la musica. Quella passione che gli aveva permesso di conoscere, proprio nella cooperativa, anche sua moglie Beatrice.  Quella passione che lo ha unito alle tante persone (soci, allievi, musicisti, colleghi, amici, familiari) che continueranno a ricordarlo con immutato affetto. 
Ivan amava la musica classica, ma la sua indole poliedrica lo ha indotto a scoprire e cercare sempre nuovi stimoli: questa sua caratteristica lo ha portato a collezionare molte esperienze (anche all’estero), aspetto che si sposava molto bene anche con la vocazione di pratiche didattiche innovative.
Ivan aveva un’ottima propensione all’ottimizzazione: grazie alla sua formazione tecnica e ai suoi recenti studi universitari (che stava ultimando con ottimi risultati), ha contribuito a innovare e migliorare la qualità del lavoro di tutti i colleghi e i contesti dei vari ambiti in cui si è impegnato. 
Altra peculiarità di Ivan è stato il forte attaccamento ai luoghi in cui cresciuto e che lo ha portato a ricoprire diversi incarichi a favore della comunità locale, contribuendo anche a mantenere viva la musica popolare. 
Per tutte le persone che lo hanno conosciuto e che gli hanno voluto bene rimane un grande senso di vuoto, ma anche il ricordo del suo spirito sempre placido e così propenso alla curiosità, insegnamento prezioso che per chi lavora nell’ ambito educativo perdurerà nel tempo. 
Continua ancora a suonare Ivan… Encà Sonar.

Lascia la moglie Beatrice, il papà Pier Carlo, parenti e amici. In attesa dell’autopsia non è ancora nota la data dei funerali.

 

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