Nato a Saluzzo nel 1967, dove vive e lavora, Franco Giletta ha uno studio nella Torre Rotonda del Castello di Envie. Negli anni universitari a Roma ha avuto modo di frequentare l’ambiente artistico dell’anacronismo e della pittura colta. Ritrattista, è stato allievo di Mario Donizzetti a Bergamo. Dal 1955 ha iniziato un’intensa attività espositiva in Italia, sia in provincia (tra gli altri Saluzzo, Manta, Cherasco, Cuneo) ma non solo (Roma, Bergamo, Trevi, Bari, Milano, Vicenza, Bologna) e all’estero (Londra, Lione, Lisbona, Bruxelles, Grenoble, Il Cairo). Nel 1995 partecipa unico italiano a Londra ad un’importante rassegna della Royal Society of Portrait Painters, esposizione annuale dei ritrattisti. Attivo anche nell’arte sacra nel 2004 una sua pala d’altare raffigurante “S. Antonio Maria Claret” viene collocata in permanenza nella Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone in Roma. Nel 2011 è al Padiglione Regionale della 54ª Biennale di Venezia su invito di Vittorio Sgarbi che lo ha definito: “Franco Giletta è un giovane maestro contemporaneo che dipinge come gli antichi”.
Nel 2012 è finalista del Premio Arte Mondadori. Nel 2013 disegna la locandina del film “Alfonsina y el mar” con Lucia Bosè. Sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all’estero. Sue opere sacre permanenti sono la pala raffigurante il volto di Cristo nel Chiostro della chiesa di San Bernardino da Siena a Saluzzo, e la pala raffigurante Santa Chiara nello stesso convento francescano, la pala raffigurante San Nicodemo nella Chiesa della Comunità Nicodemo di Nichelino, lapala raffigurante San Filippo Neri nel Salone dei Clarettiani di Roma. Nel 2015 la sua opera Omaggio al Monviso è stata esposta nella mostra Il Tesoro d’Italia a cura di Vittorio Sgarbi a Expo Milano 2015. Nel 2016 ha realizzato il dipinto Angel of Peace esposto nella sede di Eataly al World Trade Center a New York. Dal 2019 un suo ritratto dedicato a Sandro Botticelli è collocato a fianco della tomba dell’artista toscano nella Chiesa di San Salvatore in Ognissanti a Firenze. Ha pubblicato i libri La tavolozza di Leonardo e L’ombra della torre di Saluzzo editi da Fusta Editore.
“Vi è una sorta di vocazione alla trasparenza nella pittura di Franco Giletta – scrive Arnaldo Romani Brizzi – La sua ricerca di un senso definito e polito, del disegno, del colore, nella semplificazione stessa del racconto, lo induce a “levigare” le possibilità di una sfida con la grande tradizione pittorica italiana. Il suo sguardo pare essere attento a un passato tutto da rivivificare nel presente: su ottimo terreno, dunque, egli si è accinto a seminare le speranze della propria arte. Dopo un viaggio formativo a New York, Franco Giletta ha cominciato ad ambientare la finezza del suo disegnare e la classicità del suo sentimento in sorprendenti città telematiche che, però, non sembrano trasmettere l’immagine del video o del televisivo, bensì una sorta di intuizione dello spirito nell’atto della meditazione che i suoi stiliti continuano a compiere, in una posizione sempre fuori del mondo pur se nel mondo compiuta”.
Alcune sue opere sono visitabili fino al 24 settembre il sabato e la domenica dalle 14.30 alle 18.30,nella personale a cura di Fabrizio Garelli e Cristiana Addis “I volti del sogno” nella chiesa di Santa Maria del Monastero a Manta. La mostra all’inetrno del progetto “grandArte – Tra grandi nomi e giovani emergenti” sostenuto da Regione Piemonte, rappresenta una sorta di percorso onirico attraverso la bellezza del volto femminile. In particolare, saranno esposte nove opere realizzate appositamente per questa esposizione attraverso le quali l’artista, partendo dalla sua passione per la storia, propone una serie di volti che rimandano alle nove eroine dell’antichità rappresentate nella Sala Baronale del Castello della Manta e che dialogano con gli affreschi quattrocenteschi di Santa Maria del Monastero. Un’esposizione site-specific dunque, che punta anche a valorizzare uno dei luoghi simbolo dell’antico Marchesato di Saluzzo attraverso l’arte contemporanea. Ne percorso espositivo si rivedranno, come risvegliate da un sonno misterioso, i volti di Pentesilea, Teuca, Tomiri, Lampeto, Etiope, Semiramide, Ippolita, Sinope, Deipile.
Volti di ideale e classica bellezza, figure femminili in primo piano, con occhi spesso socchiusi, forse a rappresentare il pensiero, il sogno, l’immaginazione, come a voler sentire il profumo della storia.