Mondovì – Si svolge davanti al giudice Sandro Cavallo del tribunale di Cuneo il processo per circonvenzione d’incapace in cui è imputato C. C., promotore finanziario monregalese difeso dall’avvocato Alberto Summa, accusato di aver approfittato di un’anziana coppia di coniugi di Pietra Ligure per impossessarsi del loro consistente patrimonio (beni immobili, denaro contante e gioielli). Un’eredità che inizialmente la coppia aveva deciso di lasciare alla parrocchia di Pietra Ligure che si sarebbe impegnata, nella persona del parroco, a garantire ai due un’assistenza in casa evitando loro di finire in casa di riposo: “È la cosa che più mi dispiace – ha riferito in aula don Ennio Bezzone, all’epoca parroco di Pietra Ligure – perché invece alla fine il signor Domenico in casa di riposo ci è finito lo stesso e nel 2020 si è preso il Covid di cui poi è morto”. Dopo aver redatto un primo testamento nel 2017 in cui si disponeva l’eredità in favore del coniuge superstite e in seguito il lascito al parroco, i due conobbero il promotore finanziario C. C. che avrebbe dovuto curare i loro investimenti bancari. Da quel momento però i rapporti con don Bezzone cambiarono: “Nell’estate 2019 la signora Caterina mi disse che voleva trascorrere qualche tempo a Ormea; io mi sentivo impegnato moralmente verso di loro e proporsi di prendermi cura del marito mentre lei era fuori, ma lei mi disse che con il promotore finanziario che lei chiamava ‘il signore di Mondovì’, avevano deciso di metterlo in una casa di riposo a Vicoforte. Doveva essere solo per l’estate ma da lì non è più uscito”. A seguito di questa nuova amicizia, nel 2019 venne scritto un nuovo testamento in cui al coniuge superstite sarebbe andato solo l’usufrutto dei beni che poi sarebbero passati al promotore finanziario. Intanto alla parrocchia di Pietra Ligure aveva preso servizio il nuovo parroco don Giancarlo che al giudice ha riferito di aver avuto inizialmente rapporti molto cordiali con la coppia, raffreddatisi successivamente nel momento in cui il signor Domenico entrò nella casa di riposo di Vicoforte: “All’inizio la signora Caterina mi chiedeva di accompagnarla a trovare il marito, poi però iniziò a dirmi che l’avrebbe accompagnata ‘il signore di Mondovì’ come lei lo chiamava. Il signor Domenico morì ad aprile 2020 e quando a maggio la signora ricevette la busta col testamento rimase molto male nello scoprire che avrebbe avuto solo dei soldi e l’usufrutto delle proprietà che erano state lasciate al promotore finanziario”. La signora Caterina si rivolse all’avvocato Nicola Ditta con cui si è costituita parte civile in giudizio e che la consigliò di denunciare tutti i fatti alla Polizia. Proprio l’indagine interruppe la vendita della casa di campagna della coppia con il conseguente sequestro dei conti e di tutti i loro beni. Nei confronti del promotore finanziario è stato emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento e la signora è stata posta sotto la tutela dell’avvocata Micaela Dadone, nominata dal tribunale, la quale ha riferito in aula che nel sopralluogo presso la casa dei due coniugi trovò la cassaforte vuota e nessuna traccia dei tanti gioielli di valore che la signora era solita indossare. Il processo proseguirà il 17 ottobre con gli ultimi testimoni dell’accusa e quelli della difesa.