Torino – Nella notte di oggi (tra lunedì 11 e martedì 12 settembre) è stato tratto in salvo lo speleologo americano bloccato a oltre mille metri di profondità in Turchia, con operazioni cui hanno partecipato anche tecnici del Soccorso alpino e speleologico piemontese, a conferma delle elevate capacità di intervento riconosciute a livello internazionale ai soccorritori subalpini.
Dopo nove giorni il 40enne Mark Dickey è stato riportato in superficie: sabato 2 settembre era stato colto da dolori, per un’emorragia interna, mentre era nei passaggi sotterranei nelle montagne del Tauro, nella Turchia meridionale: si trovava a 1.120 metri di profondità. Sono scattati gli interventi, molto complessi, per una delle operazioni di soccorso che si è rivelata tra le più imponenti e complicate su scala internazionale: vi hanno preso parte 200 soccorritori da diversi Paesi, tra cui l’Italia con una delegazione di 46 tecnici, di cui sette dal Piemonte (tra loro anche un sanitario). Al 40enne è stata prima effettuata una trasfusione di sangue, poi con barella e corde attraverso gli stretti cunicoli, a più riprese, è stato portato verso la superficie.