Cuneo – Coldiretti ha denunciato il gruppo Lactalis per pratiche sleali all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare per la violazione del contratto sul prezzo del latte. Lo ha annunciato Coldiretti rispetto alla multinazionale francese Lactalis che ha acquisito i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli.
“La Lactalis ha modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte diminuendo i prezzi riconosciuti ed introducendo anche un nuovo indice collegato tra l’altro alle quotazioni del latte europeo non concordato e fortemente penalizzante per i produttori italiani che devono affrontare un insostenibile aumento dei costi”, avvertono Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale.
Il decreto legislativo in attuazione della direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto dalla Coldiretti, prevede tra l’altro la fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti, ma anche che i prezzi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non siano inferiori ai costi di produzione.
L’allevamento italiano non ha eguali al mondo per sicurezza e qualità, con forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi e sistemi di rintracciabilità elettronica e attenzione al benessere animale. “Un provvedimento che va a tutela delle nostre varie aziende che conferiscono il loro latte alla Lactalis – spiegano Moncalvo e Rivarossa -. Difendere la nostra zootecnia da latte significa sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”.