A Cuneo, dal 21 settembre al 24 settembre, si svolgerà il 55° Incontro nazionale di studi delle Acli: quattro giorni di incontri e dibattiti per capire come adattarsi al mondo che cambia, mantenendo saldo il valore e la dignità della persona. Quest’anno il titolo è “Nuove tecnologie e intelligenza artificiale. Esperienza del limite e desiderio di infinito”.
Si inizierà giovedì 21 settembre alle ore 14,30 presso il Teatro Toselli con una prima relazione introduttiva a cui seguiranno alcuni contributi che ci aiuteranno ad entrare dentro i temi scelti.
La giornata di venerdì 22 settembre sarà interamente dedicata a leggere e interpretare la complessità della vita ed i suoi cambiamenti al tempo dell’intelligenza artificiale. Spiritualità, etica, arte, lavoro, educazione, fragilità e salute, beni comuni ed esperienze del territorio saranno i temi presentati, affrontati e approfonditi anche in forma laboratoriale per una esperienza maggiormente partecipata. La giornata si concluderà presso il Circolo Acli di Centallo con una cena riservata a tutti i partecipanti. Sabato 23 settembre abbiamo scelto due temi fondativi: democrazia e lavoro; una giornata dal taglio più politico durante la quale cercheremo di comprendere le eventuali possibili ripercussioni sulla vita collettiva. La giornata si concluderà all’Istituto Storico della Resistenza della Provincia di Cuneo con un incontro e una visita guidata ai luoghi più significativi della Resistenza per unire storia e memoria tra ieri ed oggi.
L’Incontro nazionale di studi delle Acli terminerà domenica 24 settembre con la partecipazione alla grande Carovana della Pace, una marcia per ricordare le vittime del primo eccidio nazista in Italia, avvenuto a Boves 80 anni fa, il 19 settembre 1943.
Nelle giornate di giovedì e venerdì sarà possibile visitare la mostra “The Ai.D – Trasformare la paura in arte digitale”, realizzata dalle Acli di Roma, in collaborazione con il coordinamento nazionale dei Giovani delle Acli. Sono state raccolte oltre 300 storie vere di ragazzi e ragazze vittime di bullismo e cyberbullismo. Trenta di questi racconti sono stati inseriti, in forma anonima, in un software di intelligenza artificiale che li ha trasformati nelle opere che compongono la mostra. L’obiettivo è quello di mettere concretamente in scena gli effetti che questo tipo di violenza genera nelle vittime, rompendo il tabù del bullismo e trasformando la paura in arte digitale.