Cuneo – Un treno stipato, tre vagoni appena per una mobilità che vorrebbe essere “dolce” (e con poco impatto ambientale) e invece è amara, almeno per quanto lascia in bocca. Succede anche questo nel Piemonte meridionale, sulla linea Cuneo-Ventimiglia: come documenta l’immagine fornita da una lettrice, ieri (domenica 3 settembre) il rientro è stato da incubo per chi ha scelto il treno, tra cuneese e Liguria. Ecco la lettera aperta di denuncia dei problemi legati al trasporto ferroviario in Granda, in particolare per quanto riguarda le esigenze turistiche.
“Queste immagini, che rendono davvero poco, sono di domenica 3 settembre e sono state scattate a bordo del treno delle 18,49 che effettua la tratta Ventimiglia-Cuneo.
Tutti i passeggeri erano muniti di biglietto, alcuni anche per il trasporto biciclette. Molte persone arrivavano da fuori provincia attirate dalle bellezze del paesaggio e dalle promozioni dell’ente del turismo
che pubblicizza escursioni ecosostenibili nella zona abbinate al trasporto ferroviario. Sicuramente sono stati venduti più biglietti di quelli reali perché molte persone hanno dovuto viaggiare in piedi e le biciclette oltre a essere appese negli appositi spazi, erano distribuite ovunque, alcune addirittura smontate per occupare meno spazio, i bagni erano pieni di ruote e quindi inagibili.
Il personale delle ferrovie non ha potuto impedire a tutte le persone di salire a bordo; ha cercato di opporsi “all’assalto alla diligenza”, ma i viaggiatori disperati sono comunque saliti perché quel treno
rappresentava l’ultima possibilità per rientrare a casa. Inutile dire quanto sia stato pericoloso, oltre che scomodo, viaggiare in quelle condizioni: una qualunque frenata avrebbe potuto avere conseguenze fatali e dubitiamo esistano assicurazioni che coprano tali incidenti.
È incredibile che un treno così strategico abbia solo tre vagoni, visto che il tunnel del Tenda è inagibile da tempo, visto l’inquinamento atmosferico legato al traffico su ruote, visti i problemi legati all’alternativa della Torino-Savona o del Colle di Nava, vista la potente pubblicità e proposta di weekend alternativi ecosostenibili e visto che si tratta dell’ultimo treno della domenica.
Inoltre il personale di bordo ci ha detto che non si è trattato di una situazione eccezionale, ma purtroppo normale, quotidiana da inizio agosto! Era quindi prevedibile ed evitabile o non sopprimendo la corsa precedente (treno delle 16,50) oppure aggiungendo vagoni oppure ancora semplicemente rispettando la vendita dei biglietti legati a posti reali (e quindi prenotati con anticipo)”.