Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del presidente delle Aree protette Alpi Marittime, Piermario Giordano
La piana e il Vallone del Valasco sono il cuore del Parco delle Alpi Marittime. Un luogo paesaggisticamente bellissimo, che da sempre attira un gran numero di visitatori. Con la trasformazione della ex palazzina reale di caccia in rifugio i flussi hanno registrato un ulteriore incremento, e per la salvaguardia di un sito così importante dal punto di vista naturalistico, caratterizzato dalla presenza di aree umide con specie botaniche di grande pregio e a rischio di scomparsa, sarebbe necessario intervenire per regolare la frequentazione da parte degli escursionisti e ancor più degli animali in alpeggio. In realtà non è mai stato possibile impostare un piano di gestione per la contrarietà della Società Stella Alpina, ufficialmente proprietaria di buona parte del vallone.
Al momento, nei primi anni Ottanta del secolo scorso, dell’istituzione del Parco (in origine dell’Argentera), il fatto che il Valasco risultasse di proprietà privata, con una serie di passaggi che da Vittorio Emanuele II conducono alla Società Stella Alpina, fu individuato come un problema di non poco conto, tant’è che si registrarono alcuni tentativi da parte della Regione Piemonte per individuare un punto di incontro. Nessun risultato positivo venne mai raggiunto, causa mancanza di disponibilità della controparte.
In seguito, a partire dal 1999, su iniziativa del Comune di Valdieri e della Regione ebbero inizio gli accertamenti per verificare la validità della vendita di terreni che erano gravati da usi civici. Una storia che si è trascinata fino ai giorni nostri.
La recente notizia che una parte cospicua del territorio in questione – 1900 ettari su un totale di 2400 – potrebbe tornare in tempi non remoti di proprietà pubblica rappresenta una novità di assoluto rilievo, una svolta accolta con forte soddisfazione da parte delle Aree Protette delle Alpi Marittime, ente cui è affidata la gestione del Parco delle Alpi Marittime. Un plauso va all’amministrazione comunale di Valdieri, che con grande determinazione si è impegnata nel cercare di risolvere il contenzioso, senza dimenticare che in tutta la vicenda un ruolo determinante è stato giocato da Pro Natura Cuneo e Legambiente Cuneo, molto attente nel vigilare sull’avanzamento degli accertamenti e dei provvedimenti. L’accurata analisi della documentazione a disposizione, e in particolare dell’atto di vendita da parte del Comune a Casa Savoia, dimostrerebbe che la cessione era comunque limitata a un quinto della superficie che la Società Stella Alpina rivendica come propria. È presumibile che quest’ultima contrasterà l’iter di riappropriazione avviato dall’amministrazione comunale, dunque il risultato finale non è certo e i tempi di concretizzazione probabilmente non immediati.
Detto ciò, resta il fatto che un primo importante passo verso l’obiettivo di far sì che il Valasco torni ad essere a tutti gli effetti un bene di tutti è stato fatto. L’auspicio è che si giunga presto a un chiarimento definitivo, anche in riferimento ai 500 ettari richiamati nell’atto di vendita del 1868. Qualora l’intera area tornasse a essere nella piena disponibilità del Comune, in accordo con l’Ente Parco si potrebbero finalmente programmare interventi gestionali che assicurino un utilizzo sostenibile e la duratura conservazione del luogo più emblematico del Parco delle Alpi Marittime.
Piermario Giordano
Presidente Aree Protette Alpi Marittime