Cuneo – Non trapela ancora nessuna notizia ufficiale della riunione tecnica sullo stop ai veicoli diesel Euro 5 in Piemonte in programma oggi (martedì 29 agosto) a Roma tra il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e quello per il Pnrr Raffaele Fitto.
L’obiettivo dell’incontro sarebbe quello di bloccare o rinviare l’avvio in Piemonte del piano per ridurre le emissioni voluto dall’Unione Europea che avrebbe dovuto entrare in vigore a ottobre 2025, ma che l’amministrazione regionale di centrodestra, anche a seguito di alcune sentenze della Corte di giustizia dell’Unione Europea, ha premuto sull’acceleratore e ha anticipato al 15 settembre.
Il blocco parziale per le auto diesel Euro 5 era in programma da tempo e rientrava in un accordo per il miglioramento della qualità dell’aria del 2017 fatto dalle regioni del bacino padano, ma l’avvicinarsi dell’entrata in vigore ha riacceso il dibattito.
Se nel centrodestra regionale e nazionale non si troverà un accordo, dal 15 settembre 2023 al 15 aprile 2024, in Piemonte – prima regione in Italia – i mezzi Diesel Euro 5 non potranno più circolare dalle 8 alle 19 dal lunedì al venerdì. Per chi infrangerà le regole sono previste sanzioni da 163 a 658 euro.
Ad essere interessati dalla misura (che si abbatterà su 600.000 veicoli) saranno 76 Comuni piemontesi, di cui 9 in provincia di Cuneo: Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Savigliano, Saluzzo, Borgo San Dalmazzo e Busca. In questi Comuni è prevista la possibilità di circolare in alcune strade, con mappe pubblicate sui siti dei Comuni e la possibilità di installare il “Move-In”, la scatola nera fornita dalla Regione che garantisce una deroga di 9 mila chilometri all’anno per le auto private e di 11 mila per i veicoli commerciali, il servizio costa però circa 50 euro per il primo anno e 20 euro per i successivi.