Cuneo – Per la zootecnia della Granda e in particolare per gli allevatori della razza bovina Piemontese è l’ora di ripartire con forza sull’Igp e sulla valorizzazione delle carni, per contrastare gli anni duri che le stalle stanno attraversando. Un rinnovato impegno in questo senso è giunto nei giorni scorsi dalla Regione, in occasione della festa estiva dell’Anaborapi (Associazione nazionale allevatori bovini di razza Piemontese, con sede a Carrù), che i è tenuto a Valcasotto.
Nell’incontro (nella foto, con i referenti dell’Anaborapi), tradizione ventennale tra le vallate cuneesi e torinesi (e quest’anno vi hanno partecipato più di 200 allevatori), all’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa sono state presentate le principali problematiche che stanno attraversando gli allevatori di Piemontese (oltre 4.000 famiglie diretto-coltivatrici e il vasto indotto).
Il consiglio direttivo dell’Anaborapi, che si è riunito in occasione dell’incontro, ha presentato alla Regione “una situazione che rischia veramente di far chiudere aziende importantissime per l’economia dell’intera regione”.
Con particolare forza, oltre alle questioni collegate ai costi di produzione, è stata ribadita la necessità di far decollare davvero la denominazione europea di tutela Igp “Vitellone Piemontese della Coscia”, promossa a suo tempo dal consorzio di valorizzazione Coalvi. “A fine 2016 – ha sottolineato il presidente Anaborapi, Andrea Rabino – il ‘Vitellone piemontese della coscia’ ha ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta. Un iter partito nel 2009, concluso con un importante risultato. È un peccato che a sette anni di distanza da questa grande opportunità, l’Igp sia ancora ferma ai box di partenza!”.
L’assessore Protopapa ha confermato che la Regione considera strategico l’allevamento della Piemontese: “L’Igp è uno strumento importantissimo, per certificare e tutelare il prodotto, per valorizzarlo anche attraverso le risorse che l’Ue mette a disposizione. Per l’efficace funzionamento dell’Igp è necessario che l’intera filiera sia pienamente partecipe: la Regione è disponibile a organizzare un tavolo con tutti i soggetti”.