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Lunedì 25 novembre 2024

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Aggressioni a personale in pronto soccorso: il sindacato dice basta!

Amarezza per episodi di aggressioni verbali e fisiche, la richiesta di intervenire e applicare le leggi

La Guida - Aggressioni a personale in pronto soccorso: il sindacato dice basta!

Cuneo – La sicurezza al centro, per chi lavora in pronto soccorso: se ne torna a discutere, con una presa di posizione del sindacato infermieri Nursing Up a livello provinciale e regionale.
L’organizzazione ha diffuso oggi (sabato 26 agosto) una nota in cui condanna gli episodi di aggressione denunciati da operatori del settore. Ecco la lettera aperta del sindacato Nursing Up, a firma del segretario regionale Claudio Delli Carri e di quello provinciale Giovanni Mariano.
“Da anni, sia a livello regionale, sia a livello nazionale, il Nursing Up (sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie) si sta battendo su tutti i tavoli per ottenere maggiore tutela dalle aggressioni, verbali e fisiche, subite dai colleghi nei Dea, chiedendo, nel contempo, un concreto inasprimento delle pene per gli aggressori, che vanno individuati e perseguiti per i reati che commettono.
Non è accettabile che ancora oggi vi siano colleghi infermieri, persone che offrono la propria competenza, abnegazione e passione per la cura degli altri, spesso in orari e condizioni anche difficili, i quali debbano avere anche timore a svolgere il proprio lavoro per il rischio di venire aggrediti, fisicamente e verbalmente, temendo per la propria incolumità. Se da un lato è comprensibile che il lavoro di primo accoglimento di persone in difficoltà, com’è quello nei Dea, sia un impegno duro e altamente usurante, dall’altro è chiaro che gli infermieri che nei Dea operano vanno adeguatamente e concretamente tutelati.
Per questo, apprendere dagli organi di stampa dello sfogo di un collega del Dea di Cuneo, che lascia intendere quanto la misura sia colma rispetto alle continue aggressioni subite dagli infermieri in triage, ci lascia particolarmente amareggiati.
Lo hanno detto oggi il Segretario Regionale del Nursing Up, Claudio delli Carri e il Segretario provinciale Nursing Up di Cuneo, Giovanni Mariano, relativamente al caso dell’infermiere del Pronto Soccorso di Cuneo, apparso sugli organi di stampa.
Spiegano Delli Carri e Mariano: “La nostra battaglia, in questi anni, per aumentare la sicurezza dei colleghi che operano nei Pronto Soccorso, sempre più esposti a vili aggressioni, è stata a più livelli. Da un lato a livello nazionale, a Roma, per l’introduzione di specifiche sanzioni (reclusione da 2 a 5 anni) per le lesioni non aggravate procurate agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni. E dall’altro, a livello regionale, con le innumerevoli richieste di dotare i Dea di maggiori controlli anche da parte delle forze dell’ordine.
Ricordiamoci sempre e bene che in gioco c’è la tutela dell’incolumità psico-fisica dei nostri operatori sanitari. Vorremmo ricordare che in Italia, secondo le ultime risultanze, rispetto ai circa 5mila casi di aggressioni a infermieri che svolgono il loro lavoro denunciati in un anno, ce ne sono nella realtà 26 volte di più, ossia circa 125.000 non registrati. E ancora più grave è che per il 75% sono violenze che coinvolgono donne e che nel 40% circa dei casi si è trattato di violenze fisiche. Vere e proprie aggressioni che hanno lasciato il segno: il 33% delle vittime è caduto in situazioni di burnout e il 10,8% presenta danni permanenti a livello fisico o psicologico. E ricordiamo che le azioni di tutela, pur con tutta la buna volontà messa in campo dagli operatori delle agenzie di sorveglianza, non possono essere la stesse se a compierle non è un operatore delle forze di polizia.
Pertanto, nell’esprimere tutta la nostra vicinanza e comprensione all’infermiere “triste”, vittima di aggressioni al Pronto Soccorso di Cuneo, chiediamo interventi immediati e risolutori sia da parte di coloro che decidono a livello regionale sia da parte dello Stato. Gli strumenti per raggiungere l’obbiettivo di una maggiore sicurezza per gli infermieri nei Dea ci sono, basta metterli in atto”.

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