Il libro di Carla Girardi, pubblicato tra I quaderni della rivista Marittime, fa pensare a quelle grandi scatole che diventano col tempo contenitori di infiniti ricordi. Basta scoperchiarli che, improvvisi, sbucano squarci del passato. Sono fotografie, parole, oggetti ognuno testimone di una memoria custodita con discrezione, magari poco appariscente però essenziale per ritrovare le proprie radici e dar loro il giusto spazio.
Carla Girardi scoperchia il suo cassettone personale convinta che “la storia di una famiglia è una risorsa se sappiamo farla rivivere, riflettendo sul fatto che grazie al lavoro e al sacrificio dei nostri avi oggi possiamo beneficiare di quello che abbiamo”. Dunque è uno sguardo permeato di gratitudine quello che guida l’autrice a ricomporre una specie di albero genealogico della propria famiglia dando spazio ampio ai “frutti” che ogni singolo protagonista di questa storia ha saputo portare per sorreggere la piccola comunità familiare.
L’arco di tempo non è molto esteso si va da fine Ottocento agli anni Sessanta del secolo successivo. In questi decenni vivono nonni e genitori dell’autrice. Da loro e da altre voci viene la ricostruzione di un mondo segnato dalla fatica, ma anche da solidi valori.
L’ambiente è quello di alcune frazioni sulle montagne nei dintorni di Vinadio. Alcune oggi sono quasi disabitate. In tutte nel passato si cresceva in fretta. Le responsabilità arrivavano presto. Non a caso molte volte l’autrice richiama alla memoria la situazione dell’infanzia.
La fame era incombente: le polpette di ortiche erano cibo ricorrente. Molti erano spinti verso il fondovalle. C’era chi scendeva in pianura “a far ballare le marmotte” sulle piazze, chi si faceva il servizio militare al posto di un altro dietro compenso, chi mandava “a servizio” le figlie e i maschi come pastori.
I ricordi si affastellano legati ai nomi, alle stagioni, ai lavori. Descrivono una società fondata sul lavoro duro e incessante, su mestieri di cui l’autrice dà conto, capace di trovare il tempo per vivere la festa anche attraverso pochi semplici segni.
Vinadio appena ieri…
Carla Girardi
Il Mensile di Borgo
12 euro