Argentera – Una croce commemorativa sul monte Enciastraia (a 2.955 metri) è stata spezzata alcuni giorni fa e gli indizi fanno pensare a un atto vandalico.
La croce aveva un alto valore affettivo: era infatti stata costruita dai familiari di E. M., deceduto alcuni anni fa e ricordato dalla comunità di Argentera attraverso la struttura di ferro e cemento posta sulla cima che E. amava frequentare; l’opera era stata autorizzata dal Comune di Argentera ed era accettata da tutti i residenti.
Sebbene di primo impatto la rottura sembra causata dal maltempo, ci sono indizi che fanno ipotizzare il dolo: “prima di tutto non è sparita solo la croce, ma anche il diario di cima e la cassetta dentro cui era posto.” – afferma Chiara, la sorella di E. – “Lì vicino poi c’era una piccola struttura con dentro una madonnina circondata da rosari: la madonnina è sparita, i rosari sono sparsi nella pietraia circostante.”
“In più – continua Chiara, che ha anche denunciato l’accaduto in un post sui Social – la croce è lì da 18 anni, ogni anno saliamo per la manutenzione. Quindi è improbabile che sia stata sradicata dal vento.”
Il gesto, che sembra sia stato replicato anche sulle cime vicine (ad esempio sulla Rocca dell’Abisso e sulla Rocca della Paur), in questo caso ha causato non poco dolore nei confronti di chi l’aveva costruita e se ne prendeva cura: “Mia mamma è distrutta, io anche, perchè è come se ci avessero tolto un ricordo di E. . Fa male sapere che alcune persone possano essere così disturbate da abbattere una croce in cima a una montagna. Provo compassione per loro.”
Il mistero però si infittisce: se fosse stato un gesto contro l’antropizzazione della montagna e la sua “pulizia”, non si sarebbero gettati per terra i rosari. In caso di un attacco contro la chiesa e i simboli religiosi, perché rubare anche il diario?