Nato a Cervere nel 1950, Alessandro Midulla risiede a Verzuolo.
un artista che espone solo in mostre collettive che abbiano una finalità sociale, fedele a quella che è stata la sua storia, ad iniziare dagli anni Settanta quando collaborava con Piero Gilardi e Pietro Perotti alle attività grafiche e artistiche legate all’impegno politico e sociale. L’uso di mezzi poveri e alla portata di tutti era una necessità e una virtù dei movimenti popolari di quegli anni: volantini ciclostilati con cura grafica, messaggi murali con mascherine, serigrafie, adesivi, murales, mostre eliografate, gessi colorati sui marciapiedi, fumetti e vignette, striscioni. E ultimamennte molto video fatto con i disegni con un tratto poetico ma assolutamente di impegno civile in prima linea.
Dal 1980 al 2002 è stato il vignettista del periodico saluzzese La Pagina. Nel 2000 è stato tra i promotori di “Artisti al muro”, una rassegna di manifesti realizzati da artisti anche importanti per l’Anpi di Verzuolo e nel 2007 del progetto Artivaganti, basato su un recupero culturale della transumanza, che ha avuto vasta eco, progetto realizzato assieme a Paolo Viano, Lorenzo Griotti e Ugo Giletta, con un seguito nel 2009, con la manifestazione “L’ultima Carovana” che includeva uno spazio riservato agli artisti invitati a cimentarsi sul tema dell’autoritratto. Il progetto è documentato nel libro edito da Hapax, Torino 2008, nel film omonimo di Ugo Giletta e sul sito www.artivaganti.com.
Proprio sul sito scrive Midulla raccontando artivaganti: “La prima delle esperienze riportate ha impegnato un piccolo nucleo di artisti (due “canonici” e due “sedicenti”) ed ha aperto la strada a una serie di “incursioni” artistiche. L’attività degli anni 2007 e seguenti ha avuto la caratteristica della libera e spontanea iniziativa con costi di attuazione molto contenuti per volontà degli artisti e per scelte stilistiche. Artisti e poeti hanno contribuito felicemente e gratuitamente in ogni occasione indipendentemente dalla loro notorietà.
Le persone coinvolte hanno partecipato attivamente e consapevolmente alle operazioni innescate: non era interessante l’opera del singolo artista o poeta, ma ancor più il coinvolgimento del pubblico e l’azione artistica nel suo divenire, al fine di attivare le risorse creative che tutti abbiamo: si è praticato un “proselitismo creativo” per una società di esseri umani attivi in controtendenza a un modello di società di consumatori passivi. Nulla di ciò che si è prodotto è entrato nel circuito del mercato e forse anche per questo non è stato necessario neppure un goccio di inchiostro della critica d’arte. Voglio lasciare traccia, attraverso questo sito in rete, dell’attività svolta nella deliziosa ombra della provincia piemontese vicina alla mole antonelliana, nella consapevolezza che l’arte fuori dal mercato necessita di esperienze concrete, oltre e forse più che di polemiche teoriche. Tutto questo è iniziato grazie al felice incontro con gli artisti Ugo Giletta e Lorenzo Griotti e con Paolo Viano, che si autodefinisce con felice bizzarrìa fantasista zootecnico (non è meraviglioso?)”.
Particolarmente significativi sono i suoi lavori di ritratti a penna sulla prestigiosa linea di sangue italiana dei cani Schnauzer del Prillo sposata con le più tipiche linee tedesche e svedesi.