L’estate, per chi se lo può permettere, è spesso sinonimo di vacanza e di meritato riposo. Non è così per molte altre persone, vicine o lontane dalle nostre frontiere, per le quali non esistono periodi di tregua, ma solo il tempo dell’angoscia e della fuga dalle proprie case.
È quello che ci riporta il recente rapporto del Centro di monitoraggio per le persone sfollate (IDMC – Internal Displacement Monitoring Centre) che sorveglia da anni l’aumento delle persone costrette a fuggire all’interno del loro stesso Paese. A differenza infatti dei rifugiati, gli sfollati interni non attraversano frontiere o confini internazionali riconosciuti, ma rimangono all’interno del loro Paese d’origine.
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