“Cosa”, termine generico al massimo grado che consegna un oggetto all’anonimato, anche quelli di uso più abituale. Proprio contro la tendenza a liquefare tutto nell’indistinto si pone questo libro che riscopre invece quegli oggetti che popolano armadi e cassetti cucine pronti a saltar fuori all’occorrenza per la preparazione di qualche cibo.
L’autrice rende così giustizia a tutti questi strumenti ammantando ciascuno di una propria individualità che li rende attraenti oltre che utili. E lo fa sorprendendo il lettore nella sua ignoranza circa la storia di quell’utensile che mille volte ha avuto tra le mani.
Nel paesaggio domestico di ogni giornata tutto viene passato al vaglio dell’utilità pratica pressati da abitudini e tempi. Eppure, sostiene l’autrice, ogni strumento non solo ha la sua storia spesso sorprendente, ma ha anche il suo perché nella forma, nelle dimensioni, nel materiale: “ogni oggetto ci parla della sua epoca e della sua provenienza, narrazione che si rivela attraverso il design, mostrando come, perché e che cosa si mangiava, allora come oggi”.
C’è qualche oggetto più ricercato, ma la maggioranza sono quelli che si scoprono aprendo il cassetto di una qualsiasi cucina nostrana dalla frusta per i dolci ai vari tipi di forbici, dalle pentole al semplice cucchiaio di legno. Oggetti umili nell’uso frutto però prima di una storia talora millenaria, poi di studi e progettazioni accurate per migliorarne le prestazioni. Ne sono esempi il passaverdure o lo spremiagrumi che ebbe il suo momento di gloria a inizio Novecento quando fu lanciata una campagna per il consumo di frutta negli Stati Uniti.
Accanto agli scopi pratici, l’autrice sottolinea anche l’aspetto estetico delle forme. È allora che il lettore può sorprendersi anche a trovare nel comunissimo scolabottiglie a rastrelliera echi della rivoluzione dadaista o scoprire la placida eleganza del cestello portauova in filo metallico usato dalla nonna.
Un’infinità di oggetti raccontano il modo di mangiare, segnano abitudini e rituali così da diventare depositari delle culture alimentari dei vari paesi di origine. Anche questa è soltanto una provocazione per un eventuale ulteriore studio lasciato in mano agli antropologi.
Oggetti da cucina
di Corinne Mynatt
Editrice Slow Food
29 euro