Limone – “Con il nuovo rinvio dell’apertura del tunnel del Tenda a dopo l’inverno perderemo ancora una stagione sciistica con gravi danni per il nostro sistema economico. La soluzione migliore: aprire al più presto a doppio senso il nuovo tunnel. Il problema più grave è però che Cuneo non è presente né ascoltata al tavolo transfrontaliero con Imperia e Nizza. E intanto fra i sindaci delle due città si sta creando un asse che esclude la Provincia Granda dallo sviluppo turistico- commerciale strategico per privilegiare l’entroterra nizzardo”. Il consigliere regionale Paolo Bongioanni entra a gamba testa nella discussione sul nuovo Tunnel di Tenda.
Durante la seduta di insediamento del nuovo Gruppo di Monitoraggio sul Tunnel di Tenda, il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale ha fatto riferimento non solo ai lavori, ma anche alle ricadute sullo sviluppo turistico ed economico del territorio. “Da uomo del turismo mi fa ancora più male vedere l’ulteriore rinvio dell’apertura del tunnel dopo il prossimo inverno, saltando ancora una stagione sciistica quando dall’altro versante delle montagne abbiamo la prima regione turistica d’Europa che è la Costa Azzurra, il primo aeroporto turistico d’Europa che è quello di Nizza – ha detto -. Soluzioni sicuramente suggestive e più funzionali delle attuali, non sono praticabili. La soluzione più rapida e ragionevole, quindi, oggi è aprire al più presto il nuovo tunnel col doppio senso di marcia. La provincia che è rimasta soffocata nel suo isolamento. Il sindaco di Imperia e di Nizza stanno realizzando opere su opere, creando un asse a due da cui Cuneo è esclusa. Questo fa pensare ad un’altra debolezza presente nella nostra politica. Soprattutto ora che sono in arrivo enormi quantità di fondi europei, occorre essere a quel tavolo. Il fatto è che noi al tavolo non ci siamo. La partita se la giocano Imperia e Nizza, la provincia di Cuneo, per l’ennesima volta, sta a guardare perdendo altre occasioni”.
Esternazioni che non sono piaciute al consigliere comunale di Cuneo Ugo Sturlese. “Leggo con stupore la dichiarazione del Capogruppo di FdI Paolo Bongioanni sui rischi di esclusione della Provincia di Cuneo dal triangolo di sviluppo Cuneo-Imperia-Nizza a causa della debolezza della presenza della politica cuneese in questo contesto – ha commentato -. Ora questa prospettiva, già individuata dalla Dc del Ministro Sarti fin dagli anni 60, probabilmente non è stata perseguita con il dovuto impegno e con la dovuta continuità. Certamente però è assolutamente certo che questa visione, accanto a motivazioni di ordine ambientale, culturale, turistico, ha motivato un impegno costante e faticosissimo da parte dei numerosi Comitati che si sono battuti in questi anni per evitare la chiusura della linea ferroviaria (Torino)-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, messa pericolosamente a rischio dalla giunta di centro-destra guidata dal presidente Cota nel 2013. E i Comitati hanno saputo coinvolgere le istituzioni provinciali e comunali nella difesa della linea, considerata come asse portante dello sviluppo del nostro territorio e di quello della Valle Roya in una prospettiva che coinvolgeva più ampiamente Liguria Occidentale, Costa Azzurra, Principato di Monaco e Piemonte fino alla capitale regionale per un totale di milioni di abitanti. Ora quello che sconcerta del suo commento è una visione basata esclusivamente sul trasporto su gomma in armonia con le scelte dell’Assessore Gabusi, senza alcuna considerazione del trasporto su ferro che dovrebbe essere privilegiato per le evidenze sempre più drammatiche di ordine ambientale. A riprova di questo indirizzo assurdo si evidenzia il fatto che la Regione Piemonte non ha voluto ripristinare la quarta coppia di treni da Cuneo a Ventimiglia, abolita nella scorsa stagione invernale e sostituita dalle navette della neve. E allora, caro Bongioanni, se veramente Le sta a cuore un ruolo maggiore del nostro territorio in questa virtuosa triangolaziobe, si di da fare immediatamente per ripristinare la quarta coppia di corse su questa linea, come ho avuto modo di sollecitare anche al presidente Cirio, evitando di addurre scuse non accettabili circa le difficoltà di circolazione in concomitanza con lavori sulla strada ferrata, argomento dichiarato non giustificato in linea tecnica da parte di nostri esperti di assoluto valore”