Shuichi, illustratore, dopo la morte della madre torna a vivere in una cittadina alle porte di Tokyo, dove trascorse l’infanzia. Lui svuota la casa, ma intanto qualcuno entra e ruba oggetti: è Kenta, un bambino di otto anni, molto solo, che era abituato a passare i pomeriggi dalla signora Ono. Tra il bambino, ferito dall’indifferenza dei suoi genitori, troppo presi dalla loro vita per badare a lui, e l’uomo che nasconde un grave trauma (e una cicatrice sul petto), nasce un legame molto forte.
Grazie a questo, il ragazzino ritrova una fondamentale fiducia in sé stesso e negli altri, mentre Shuichi riesce riprendere in mano la propria vita, imparando a guardare al dolore del passato senza sentirsene sopraffatto. Come per il resto della narrativa di Laura Imai Messina, “L’isola dei battiti del cuore” è legato a un luogo particolare: l’isola di Teshima, Sud-Ovest del Giappone, dove si trova l’Archivio dei battiti del cuore, meta dell’emozionante viaggio finale dei due protagonisti.
Si tratta del risultato di un immane progetto artistico, con un centro che registra e reinventa i battiti cardiaci di persone, in un’immersione in un’esperienza anonima che però diventa davvero universale, pienamente umana e fortemente comunicativa. E allo stesso modo i due protagonisti della storia uniscono senza un particolare motivo i loro destini così diversi, facendo nascere un’amicizia semplice e, a suo modo, assoluta, basata sull’aiuto e sul rispetto reciproco.
L’isola dei battiti del cuore
di Laura Imai Messina
Piemme
18,90 euro