Il libro fa incontrare al lettore una nuova protagonista del giallo italiano al femminile: l’investigatrice Serena Martini, casalinga caparbia e curiosa, incasinata tra due figli e un marito scienziato, ma non per questo distratta, anzi. L’ambiente è quello di Ponte San Giacomo, borgo nei pressi di Pisa: lì Serena si imbatte in un cadavere, e da quel momento scatta la sua indagine, condotta anche grazie al suo infallibile olfatto. La protagonista, infatti, riesce a distinguere i singoli componenti chimici delle sostanze (da qui, la scelta del disegno di copertina): era anche la sua professione, dopo una solida formazione, ma lei se n’era allontanata perché stufa delle discriminazioni subite nell’ambito lavorativo.
La vittima è il professor Luigi Caroselli, musicista e insegnante nella scuola locale gestita dalle suore, frequentata anche dai figli della donna. Per scavare nella sua vita alla ricerca di qualche possibile movente, Serena diventa una testimone particolare per la sovrintendente di Polizia Corinna Stelea, cui sono affidate le indagini. Le due donne cercano riscontri e sollevano ipotesi, anche sul convento che gestisce la scuola, fino a svelare qualche segreto.
Voci di donna che Marco Malvaldi racconta e scrive insieme alla moglie Samantha Bruzzone, per mettere insieme punti di vista e analisi sia al maschile sia al femminile, tra ironia e sensibilità, tra elementi da mettere insieme e sesto senso per cogliere intuizioni.
Chi si ferma è perduto
di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone
Editrice Sellerio
15 euro