Busca – Una sera d’estate del 2021 davanti a una pizzeria le aveva dato un calcio sulla mano, qualche mese più tardi a novembre l’aveva sbattuta contro un tavolo di cristallo, le aveva tirato pugni in faccia e poi le aveva stretto la mano intorno al collo, un’altra volta ancora le aveva tirato una sedia; oltre a questo c’erano le minacce di morte se avesse provato a portargli via la figlia. La donna aveva paura a denunciare il marito con cui era in corso la separazione, ma intanto la figlia di otto anni, testimone di questi episodi, raccontava a scuola alle maestre i propri timori a lasciare la mamma a casa da sola: “Non era tranquilla – aveva riferito la donna al processo che vede imputato l’uomo per maltrattamenti e lesioni -, aveva raccontato alle maestre che era preoccupata a lasciarmi a casa da sola. Una sera mi aveva detto che non dovevo più rispondere a papà sennò lui mi picchiava”. Intanto le insegnanti raccolsero i racconti della bimba e compilarono una relazione cui seguì l’intervento dei servizi sociali e l’indagine a carico dell’uomo. “Ci raccontò dell’episodio del tavolino, e poi dei lividi – ha riferito ai giudici una delle insegnanti -, mi sembra fossero tre gli episodi su cui abbiamo relazionato. Ci aveva riferito di minacce rivolte alla madre, con parole piuttosto colorite, come il fatto che ‘la prossima volta non ci sarebbe più stata’ o che ‘l’avrebbe ammazzata’. Si vedeva subito quando era successo qualcosa a casa perché era molto scossa e veniva a cercare le maestre a inizio lezione”. A un’altra insegnante aveva raccontato di voler andare a stare a casa dei nonni materni perché loro abitavano vicino ai Carabinieri: “Quando il papà ricevette il provvedimento di divieto di avvicinamento la bambina era spaventata e chiedeva che le maestre facessero la passeggiata dandole la mano”, ha riferito ai giudici la donna. Dei vari tentativi di riavvicinamento ha riferito l’assistente sociale che aveva redatto le relazioni per il tribunale dei minori: “Tra fine 2020 e inizio 2021 c’erano stati tentativi di riavvicinamento. In alcuni momenti vivevano insieme, in altri separati. Nell’ultimo anno la signora raccontava di maltrattamenti fisici subìti, prima parlava solo di discussioni. C’era una componente affettiva ma anche un discorso economico”. Il processo è stato rinviato al 25 ottobre per i testi di difesa.