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Sabato 2 novembre 2024

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Villa Invernizzi, il Piano esecutivo convenzionato è scaduto nel 2020

Dibattito in consiglio comunale, martedì 25 sarà votata la variante al Prg. Ugo Sturlese: “Pec scaduto nel 2020, una cosa che giudico fuori dal mondo”. Spedale: “È stata presentata una nuova proposta"

La Guida - Villa Invernizzi, il Piano esecutivo convenzionato è scaduto nel 2020

Cuneo – Il Piano esecutivo convenzionato (Pec) relativo all’area ex F5, la zona indicativamente tra il Cuore Immacolato e il Parco Parri, dove era prevista la costruzione di cinque palazzi con l’abbattimento di Villa Invernizzi, è scaduto nel 2020 dopo due proroghe consentite dalle leggi nazionali. È quanto emerso questa sera in consiglio comunale in risposta alla richiesta presentata dal consigliere di opposizione Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni).

Nel corso della validità del Pec, nell’area è stato costruito uno solo dei cinque edifici previsti, Villa Invernizzi è stata vincolata dalla Sovrintendenza, e quindi non può essere abbattuta, e nell’area dell’ex piazza d’Armi (dove era comunque prevista un’area verde) è stato realizzato il Parco Parri. Proprio per “aggiornare” le previsioni allo stato di fatto l’area sarà oggetto della variante al Piano Regolatore che sarà discussa e votata nella seduta di domani, martedì 25 luglio, ma nel frattempo, per poter intervenire nell’area, i privati hanno presentato nel 2021 una nuova proposta di Pec, che è ancora in fase di approfondimento.

“Quello di villa Invernizzi e dell’area ex F5 è un tema che ci sta a cuore – ha detto Ugo Sturlese – e ci trova su sponde opposte rispetto alla giunta. In quell’area c’è un Pec che avrebbe dovuto essere rivisto e dove c’era una possibilità di edificazione di 22.000 metri quadrati, cinque grandi edifici di cui uno già costruito. Sul governo di quest’area intendiamo essere estremamente rigorosi e pugnaci: si tratta di un’area centrale nello sviluppo della città, che può condizionare anche l’entità dell’edificazione. A noi risulta che il Pec sia scaduto, malgrado tutte le proroghe: è così? In tutto questo arco di tempo i proprietari delle aree e degli immobili sono rimasti gli stessi?”.

Sul tema è intervenuto anche Giuseppe Lauria: “La storia dell’ex F5 nasce nel 1998 in concomitanza con il commissario e un’autorizzazione non può valere all’infinito”.

A fare il punto della situazione è stato Alessandro Spedale: “Il Pec scadeva nel 2017. La prima proroga di tre anni  fu prevista dal decreto del “Fare”, con la nuova scadenza al 30 aprile 2020, poi prorogata di 90 giorni per il Covid fino al 30 luglio 2020, quando è scaduto. Nel frattempo i proponenti hanno presentato una nuova progettualità sull’area con una nuova proposta a fine 2021, a fronte del quale il Comune ha chiesto nuovi chiarimenti. Attualmente sono in corso una serie di approfondimenti e analisi per trovare un punto di convergenza, perché la situazione è molto complessa, in modo da arrivare a presentare in commissione consiliare una nuova proposta e portare il Pec in giunta per l’approvazione. Il percorso necessita comunque l’approvazione di una variante parziale al Piano regolatore che recepisca l’inserimento di villa Invernizzi, eliminando dalle norme di attuazione l’area di piazza d’Armi, ovvero il parco Parri. I proponenti al momento le società sono due, più il Comune”.

Nella sua replica Ugo Sturlese  ha manifestato tutto il suo stupore per la scadenza già avvenuta: “Il Pec è scaduto ufficialmente a fine luglio 2020? È una cosa giudico fuori dal mondo. Da quando c’è stato il vincolo su villa Invernizzi era evidente la necessità di rivedere tutto il contesto, nel frattempo sono cambiate anche le condizioni socio economiche e i problemi relativi su quello che è il consumo di suolo”.

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