Marco Odello, nato a Subiaco in provincia di Roma nel 1962, si è diplomato all’Istituto d’Arte Toschi di Parma. Ha completato la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Brera, frequentando inoltre il Corso Superiore d’Arte Sacra alla Scuola Beato Angelico di Milano. Docente di discipline pittoriche nel Liceo Artistico Buniva di Pinerolo, vive e lavora a Ceretto di Costigliole Saluzzo. Dipinge dai primi anni Ottanta e ha partecipato a mostre personali e collettive in Piemonte e in Lombardia.
Oltre alla pratica della pittura murale, è impegnato anche in interventi come regista e scenografo teatrale.
Odello è autore di composizioni grafiche e pittoriche di forte impatto plastico, in cui il segno, sicuro e costruttivo, e il colore, steso a velature con conseguenti puliture, abrasioni e increspature di materia, interagiscono insieme nella definizione di forme oggettuali riconoscibili, esaltate dal gioco dei contrasti luministici e accostate tra loro con gusto fantasioso e ricerca di effetti volutamente simbolici. Nell’opera donata a Grandarte 2013 l’autore ha voluto mettere in relazione tra loro due porzioni di superficie del dipinto senza una diretta relazione tra loro. Le due campiture rappresentano elementi che affiorano alla superficie attraverso ripetute velature e puliture, abrasioni. Si tratta di due figurazioni indipendenti tra loro, con riferimento simbolico alla realtà dell’acqua (superficie maggiore) e del sangue (superficie minore).
Oggi Odello fa parte del Gruppo Leda, costituito dagli insegnanti del Liceo Artistico. “Leda”, da leggersi sia come acrostico che indica le frasi Libere Espressioni D’Arte o Libere Espressioni dei Docenti dell’Artistico, sia come termine collegato al mito greco di Leda, amata nella stessa notte da Zeus in forma di cigno e contemporaneamente da suo marito re di Sparta, nella stessa notte, generando da due uova una doppia coppia di gemelli, cioè Castore e Polluce da un lato, ed Elena e Clitennestra dall’altro, figli di due padri diversi: Castore ed Elena da Zeus, Polluce e Clitennestra da Tindaro. Un racconto mitologico di grande suggestione e di notevole fortuna iconografica nel corso della storia, che costituisce una nuova fonte di ispirazione per gli artisti che compongono il gruppo cuneese di nuova formazione.